20 maggio 2020

Il Circo | I Bottoni di Sam #3

Ciao a tutti.
Oggi siamo qui per parlare del Circo, l'ambientazione che ho scelto per la mia storia.

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Ho sempre avuto una passione sfegatata per il circo, seppur non abbia frequentato gli spettacoli così assiduamente. Pian piano, crescendo, ho fintanto smesso di andare e mi sono sempre ritrovata a rabbrividire nel vedere le insegne pubblicitarie o le persone che distribuivano i biglietti per le strade.

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Il mio rapporto con questo ambiente è sempre stato di amore e odio. Se da un lato ho sempre trovato il circo un posto magico dove realtà e illusione si intrecciano, dove è necessario ricorrere alla sospensione dell'incredulità, termine coniato da Coleridge, in modo da permettere alla nostra mente di aprirsi e credere all'impossibile, dall'altro mi ha sempre messo un sacco di inquietudine. Forse è per i clown, per i quali ho una fobia indecente da tanto che è forte e assolutamente irrazionale. Forse è per le maschere, perché gli artisti circensi sono in grado di vestire i panni più disparati (avete mai guardato Le Cirque du Soleil? Se non l'avete fatto, correte a recuperare questo capolavoro) e di conseguenza non so mai cosa aspettarmi.

Fatto sta che il circo è riuscito a entrarmi nel cuore quando ho scritto la mia tesina di maturità, analizzando in particolare la figura del clown e la sua evoluzione nel corso della storia. Da allora non se n'è più andato e ho sentito il bisogno di inserirlo in uno dei miei progetti di scrittura.

069028d7dc5ce5abc8ae7e0e80a818f8Così, ne I Bottoni è arrivato il luogo prima ancora di tutto il resto. Sapevo già che i miei personaggi, che allora ancora non avevano un volto né un nome, si sarebbero mossi all'interno del circo e in qualche modo il tendone sarebbe stato il loro punto di riferimento.

Nell'idea iniziale il circo avrebbe dovuto essere il luogo principale, dove tutta l'azione e la storia si sarebbe dovuta svolgere, invece a bozza finita ho scoperto che in realtà è solo il luogo cardine, dove tutti i personaggi tornano per cercare sicurezza, un rifugio.

Ne I Bottoni il circo è quel luogo che permette al mio protagonista di dare un senso a tutto quello che gli sta succedendo, è il luogo in cui si muovono gli antagonisti e i falsi antagonisti. È il luogo in cui gli altri protagonisti si sentono al sicuro, a casa, al posto giusto. f4545cf9b9fd73f038c8d51563d7932d

In particolare, i miei protagonisti sono rispettivamente il ringmaster, un acrobata aereo e un giocoliere, anche se in realtà quest'ultimo lo vediamo molto di più nei panni di spalla che non nei suoi costumi di scena. Vediamo in un certo senso la sua parte umana più che quella magica, che appartiene al tendone. Mentre per quel che riguarda il ringmaster è l'opposto del giocoliere. L'unica eccezione è l'acrobata aereo, che è un po' il giusto mezzo tra le due figure, quello che in realtà porta con sé buona parte dell'atmosfera sovrannaturale e magica che ho deciso di inserire nel mio libriccino.

Insomma, per tirare le somme di questo post si può dire che il circo è dove tutto inizia e tutto finisce e, per quanto non sia così approfondito o dettagliato come potrebbe esserlo quello de Il Circo della Notte o quello fotonico che è stato descritto in Harley in the Sky, un libro che ho amato e di cui vi ho parlato nel post dedicato alle letture di Aprile, è comunque il mio pilastro. Essendo una storia molto introspettiva, tutto quello che troverete di relativo al circo è quello che i nostri protagonisti vivono e vedono. Sono frammenti, piccole schegge di un universo che mi ha sempre affascinata e che non smetterà mai di sorprendermi.

E con questo si conclude un altro piccolo insight sulla mia storia. Spero che vi sia piaciuto. Come sempre, vi do appuntamento alla prossima settimana. Vi aspetto!

Un bacione,

Sam.

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