22 aprile 2020

La Città Incantata | Studio Ghibli #2

Qualche giorno fa mi sono seduta in divano e ho riguardato La Città Incantata con il mio coinquilino. Si è appassionato così tanto che ha detto che gli sarebbe piaciuto scoprire di più sulla storia di Chihiro e Haku.
Quando gli ho fatto presente che esiste un libro, è fuggito come fuggono i Pokémon selvatici.

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Come ben sapete, sono una grandissima fan dei film dello Studio Ghibli. Ora che sono approdati su Netflix non solo mi sto dando alla pazza gioia, ma ho anche deciso di iniziare questa nuova rubrica che sto praticamente lasciando a marcire in partenza perché... Be', dirò solo due parole e un numero: The Sims 4.
Can you really blame me?

In ogni caso, La Città Incantata è uno dei film che fanno parte della mia top three, assieme a Il Castello Errante di Howl, che riguarderò presto, e Princess Mononoke. Amo questi film a tal punto che sto progettando un tatuaggio a tema, perciò stay tuned che magari un giorno vi rivelerò qualcosa in più anche riguardo a questa cosa.

Non so dirvi che cosa mi abbia attirato così tanto di questo film. La prima volta mi sono sentita molto confusa, poi pian piano la storia ha iniziato ad avere senso e me ne sono innamorata alla follia, completamente rapita dalla protagonista e dal suo essere vulnerabile ma determinata, decisa. La sua voglia di combattere le avversità per fare giustizia, salvare i suoi genitori e regalare un posto nel mondo al Senza Volto, rendere ad Haku la sua identità, insegnare che c'è una vita favolosa là fuori, che vale la pena di essere vissuta fuori dal nido nonostante le sfide che bisogna superare.

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Forse è stato Haku, che è uno dei miei bambini speciali e che mi ha fatto un sacco di tenerezza fin dalla primissima volta in cui ho guardato questo film. Forse i genitori di Chihiro, che sembrano un po' superficiali ma che in realtà vogliono davvero tanto bene alla loro bambina.

L'affetto che si percepisce tra i membri di quella famiglia (e della famiglia che viene a crearsi successivamente, quando la protagonista inizia a lavorare ai bagni per le divinità) è tanto, anche se a primo acchito non sembra. Ricordo che la prima volta mi sono anche chiesta perché Chihiro si sbattesse così tanto per salvare i genitori che non le davano attenzioni ed erano molto egoisti, ma poi con il passare degli anni ho finalmente capito. Sono cresciuta ed è cambiato il mio modo di vedere i personaggi, ho capito meglio le dinamiche delle loro relazioni (e non parlo solo dei genitori di Chihiro, ma di tutti i personaggi coinvolti nella storia) e ho riscoperto in questo film una profondità diversa, che mi ha toccata.

Poi, altro punto a favore, e mio punto debole, è sicuramente il folklore. C'è qualcosa che mi ha sempre attirata nel folklore Giapponese e ho trovato giusto qualche giorno fa un link che spiega come si collega e dove si ritrovano tutti questi elementi nel film in questione. Ve lo lascio qui, nel caso foste interessati a saperne di più. Io trovo tutte queste cose talmente affascinanti che a volte mi ritrovo a pensare di aver bisogno di più ore in una giornata, non solo le classiche 24, per poter andare a esplorare ogni singolo anfratto del folklore di ogni cultura.

E voi avete mai visto questo film? Vi è piaciuto? Cosa ne pensate?

Come al solito, vi do appuntamento alla prossima. Un bacione,

Sam.

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