17 novembre 2020

Letture del Mese | Settembre & Ottobre 2020

Dopo mille anni, torno con le letture degli ultimi due mesi, durante i quali sono sparita per colpa della vita e dell'università. A voi i libri letti nei mesi di Settembre e Ottobre. 


Ho iniziato la mia nuova vita da universitaria e, amici lettori, che cosa significa vivere e avere una vita sociale? 

Sono comunque riuscita a finire qualche libro in questi mesi e quindi ho pensato di fare un'apparizione molto random sul blog per parlarvene, perché alcune delle letture sono state davvero molto interessanti. 

Non mi dilungherò molto perché dobbiamo parlare di ben otto libri, e sappiamo tutti molto bene quanto poco io sappia riassumere i miei pensieri. Questa volta i libri saranno in ordine più o meno cronologico, partendo da il primo finito in Settembre fino ad arrivare all'ultimo letto in Ottobre.


In Settembre ho iniziato (e concluso, altrimenti non sarei qui a parlarvene) Wolfsong, di T. J. Klune. Non sono una fan delle storie con i licantropi, nemmeno se sono a tematica LGBTQ+ e soprattutto se trattano di relazioni tra Alfa, Beta e Omega. Non mi interessano i licantropi come figura fantastica, né sono in grado di capire come si costruiscono le relazioni tra queste tipologie di creature, quindi ero pronta per odiarlo e ritrovarmi persa già a pagina uno. Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa: ho amato alla follia questo libro. Mi sono rivista molto in Oxnard, nei suoi pensieri e nel modo in cui si percepisce in relazione agli altri. Penso di aver trovato in qualche modo un personaggio con cui sono entrata in risonanza profonda, come da un po' non mi capitava. Nonostante tutto però questo libro rimane comunque un po' trash, un po' ripetitivo e con quel genere di stile e contenuti che potrebbe far pensare di essere uscito direttamente da Tumblr. Quindi se cercate un romanzo serio, non buttatevi su questo. Wolfsong è la classica lettura guilty pleasure, che non va presa troppo seriamente e che va letta tanto per passare il tempo, magari uscire da una reading slump o staccare un po' la mente.
Lo consiglio davvero, ma siate anche consapevoli di un ultimo paio di aspetti relativi alla relazione presentata. Prima di tutto, è una relazione in cui le due parti hanno una decina d'anni di differenza; quando Ox incontra il futuro interesse amoroso ha sedici anni e l'altro ne ha solo undici. Non accade nulla fino a quando il partner non diventa maggiorenne, non accade nulla senza consenso e questo è sicuramente apprezzato. Non tutti gli autori avrebbero avuto questa accortezza. Secondo punto da mettere in tavola è il fatto che le relazioni instaurate sono tutte molto esclusive, possessive e basate su la volontà dell'Alpha, in quanto romanzo che tratta di licantropia. A qualcuno potrebbe dare fastidio, a volte rasenta un po' troppo l'abuso, ma anche qui l'autore ha saputo gestire il tutto in modo consono. 

Altro libro terminato nel mese di Settembre è stato La Memoria di Areté di Alessio D'Avino, ma a parte dirvi che mi è piaciuto molto e che comunque è un libro che conserva un posto speciale nel mio cuore, vi rimando alla recensione che ho scritto per la sua uscita e che penso "riassuma" molto bene tutti i miei pensieri a riguardo. 


È stato poi il momento di The Year of the Witching di Alexis Henderson, che ho letto con Ale.
Una lettura interessante e originale a tema streghe e stregoneria. Di questo romanzo ho apprezzato un sacco il folklore a cui si è legato, la figura di Lilith e il suo ruolo nella storia, ma anche come la stregoneria va a scontrarsi con la religione, come l'autrice ha saputo descrivere la paura del nuovo, del diverso, e l'influenza che la Chiesa ha sempre avuto sulle masse. Ho trovato l'aspetto sociologico di questo romanzo molto intrigante e interessante, veritiero; si vede che c'è stato un lavoro di ricerca esaustivo, dietro. Ho anche apprezzato in particolar modo il personaggio di Ezra e lo stile dell'autrice che, seppur ancora un po' immaturo - è un romanzo d'esordio - e a volte si perde un po' qui e là in dinamiche che non sono del tutto funzionali alla storia principale, è molto buono. Sa come raccontare una storia di questo genere e come dare vita ai personaggi.
L'unico problema che ho avuto è stato con la protagonista: molto anonima, impersonale, impossibile da leggere nell'intimo. Non sono riuscita a provare empatia e nemmeno a immedesimarmi e questo mi ha delusa un po'; mi aspettavo di adorarla e di condividere l'avventura con lei, invece mi sono ritrovata ad amare personaggi secondari o comparse. Però c'è un secondo libro che è work in progress, quindi chissà! Magari cambierò idea e finirò per innamorarmi di lei tanto quanto mi sono innamorata di Ezra. Lo scopriremo solo vivendo - e leggendo. 
È comunque un libro che consiglio a tutti gli amanti del genere e a chi non ha bene idea di quale possa essere un punto di partenza per approcciarsi a esso. È molto semplice, senza pretese, ma profondo al punto giusto. Un'ottima introduzione per i novellini e un'ottima avventura per coloro che già sanno destreggiarsi qui e là nelle varie categorie del genere witchy.

Ho poi letto - finalmente, dovrei dire - Dear Evan Hansen, di Val Emmich et al
Mi stuzzicava già da un po', ma non ho mai avuto il coraggio di leggerlo nel terrore che finisse per non piacermi o che arrivassi a ritenerlo troppo poco. Sorprendentemente l'ho amato alla follia e mi ha anche fatto scendere una lacrimuccia. È una storia toccante e profonda, che fa riflettere su tanti aspetti della vita quotidiana degli adolescenti e di quanto sia importante prendersi cura di sé, degli amici e della propria mente, che spesso viene bistrattata. Mi ha colpita molto, nel profondo, e una parte è rimasta con me. Voglio assolutamente recuperare sia il film che il musical, quindi more to come a riguardo, statene certi!

Il mese di Ottobre invece si è aperto con il nuovo romanzo di Adib Khorram, ossia Darius the Great Deserves Better, il sequel di Darius the Great is not Okay

Che dire... Ero pronta a odiarlo, a sentirmi completamente distaccata e a non provare nemmeno lontanamente quello che ho provato quando ho letto Darius la prima volta. E anche qui, la mazzata nei denti. Mi ha toccata nel profondo, talmente nel profondo che mi sono sentita nuda, indifesa, spoglia di qualsiasi abito e armatura. Mi ha spaventata, mi ha emozionata, mi ha fatta piangere come una bambina (di nuovo) e mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto trovare ancora una volta un rifugio, mi ha fatto capire di non essere né sbagliata né rotta. È stato un toccasana per l'anima e il cuore, anche se prima l'autore si è assicurato di ridurre tutto in pezzi. Quindi sì, anche questa duologia è superconsigliata.


Le note dolenti arrivano con Il Ragazzo Ombra di Laura Costantini.

Volevo davvero amare questo libro. Speravo che fosse un fenomeno come ho letto in giro, e invece ahimè mi tocca fare la voce fuori dal coro ancora una volta. Questo romanzo per è un no. Lo stile è immaturo e pretenzioso, non c'è ricerca storica da nessun punto di vista, il linguaggio, il modo di comportarsi e di parlare dei personaggi è artificioso e poco realistico. Le dinamiche della storia in sé e l'arco evolutivo dei personaggi sono praticamente insensati o inesistenti. Non riesco a salvare nulla di questo primo volume in una... trilogia? 
No, non mi è affatto piaciuto, l'ho davvero ritenuto noioso e pretenzioso, costruito male, proprio. Se ci fosse stato un lavoro di editing più approfondito e professionale, forse si sarebbero colmate le lacune che la trama presenta, i personaggi sarebbero stati più caratterizzati e ci sarebbe stata più cura nelle dinamiche storiche e interpersonali. Forse ci fosse stato un po' più di realismo (e coerenza), un arco evolutivo, insomma... tutte quelle cose che sono venute a mancare.
Non tolgo che l'autrice possa essere migliorata, perché comunque scrivere tre libri a qualcosa di buono deve portare, no? Però ci ho pensato e non ho intenzione di proseguire la mia esperienza con questa serie. Se voi volete cimentarvi fate pure, basta che le aspettative siano basse, perché a me ha deluso parecchio. Se lo prendete come un libro molto leggero, da recuperare in quei momenti di meh, quando non sapete cosa leggere e non volete niente di impegnativo, allora fa al caso vostro. Se cercate una storia entusiasmante, ambientata nell'epoca Vittoriana e con un'ambientazione un po' diversa dal solito, magari anche storicamente accurata non solo dal punto di vista della Storia effettiva ma anche dal punto di vista sociale o economico, be'... Andate altrove, credetemi.

L'umore mi si è risollevato un po' con Light as a Feather, Stiff as a Board di Zoe Aarsen.

Un altro witchy book che mi ha fatto impazzire. Mi ha dato i brividi e mi ha saputa tenere incollata alle pagine parola dopo parola. È una storia relativamente semplice, considerando il fatto che sia un romanzo d'esordio, però è capace di intrattenere e di emozionare. Ci sono stati molti punti in cui mi si sono inumiditi gli occhi e molti altri in cui è stato facile immedesimarsi in alcune situazioni e provare gli stessi sentimenti della protagonista. C'è da tenere conto che si tratta di un romanzo d'esordio, come già puntualizzato, e che esce dritto dritto da Wattpad, quindi ha i suoi difetti. Per il tipo di storia che racconta, però, sono stata disposta a passarci sopra perché l'autrice ha saputo mantenere l'attenzione sul giusto fulcro e la storyline principale non ha avuto alcuna ripercussione. Forse il finale mi ha fatto sorridere un po', abbastanza fuori dalle righe e un po' esagerato sotto alcuni aspetti, però a parte questo è una lettura super-promossa. Ho infatti recuperato gli altri due volumi nella trilogia e non vedo l'ora di leggerli!

Ultimo libro per questo appuntamento letture è L'Amico Immaginario di Stephen Chbosky, lo stesso autore di Noi Siamo Infinito.

Non so bene cosa mi aspettassi da questo libro; ho letto pareri contrastanti, molti tendenti a giudicare negativamente questo esperimento da parte dell'autore. Certo, forse non è l'horror/thriller psicologico perfetto, ma per me ha funzionato alla grande. Forse sono complici un paio di mie fobie e cose che in generale mi inquietano, ma non l'ho ritenuto completamente da buttare. Ho pensato certo che fosse il tipo di romanzo che necessita di un lavoro di lima, dal momento che alcuni aspetti non sono davvero necessari al fine ultimo della storia di per sé. Ho anche pensato che il finale fosse un po' troppo soft, con una serie di emozioni in ballo che hanno rotto il ritmo della vena horror, però allo stesso tempo è stato molto forte. Insomma, non è niente di paragonabile a Noi Siamo Infinito per molte ragioni, ma penso che nel complesso faccia la sua dignitosa figura. 
Lo consiglio a tutti? Forse no. Alla fine nel suo essere un thriller, contiene profonde riflessioni sulla vita sia reale che spirituale, sull'essere figli, genitori, fratelli, amici. È un genere molto complesso e che non si limita a quelle due etichette che trovate nella scheda informativa del romanzo, quindi lo consiglio a coloro che hanno voglia di una lettura che sia challenging, che stimoli al pensiero critico, ma anche a coloro che hanno voglia di un thriller che si prende il suo tempo e che entra sotto pelle, che attacca alla radice delle paure più grandi di una persona.



E niente, questo conclude il post infinito sulle letture di questi ultimi due mesi. Se vi va di scambiare quattro chiacchiere, vi aspetto nei commenti. Intanto grazie per essere giunti fin qui, miei cari. Alla prossima! 

Sam.

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