10 giugno 2020

Medievalathon 2020 | Com'è andata?

Nel mese di Maggio ho deciso di provare qualcosa di nuovo, perciò ho deciso di partecipare a una Reading Challenge a tema medievale. In questo articolo vi racconto com'è andata.

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Come ben sapete non sono una fan delle reading challenge. Implicano una TBR, quindi una lista di libri da leggere alla quale, la maggior parte delle volte, ci si deve attenere.

Le TBR mi rallentano un sacco, a volte mi fanno scivolare nel blocco del lettore, quindi non mi piace molto stilarne. Di solito mi prefisso un paio di libri che voglio assolutamente leggere durante il mese, a volte perché magari sono ARC e quindi devo recensirli entro la data d'uscita, altre perché sono libri che aspetto da una vita o che non vedo l'ora di leggere, ma in linea generale preferisco tenermi libera. Sono, in pratica, quella che viene in gergo chiamata Mood Reader. I libri mi chiamano volta per volta, ognuno di loro ha il momento adatto per essere letto, e chi sono io per ignorare la loro chiamata quando arriva?

In ogni caso, questa volta ho deciso di fare un'eccezione e provare a partecipare alla Medievalathon, una reading challenge che è iniziata il 1 Maggio ed è terminata il 31 dello stesso mese.

Qui potete trovare il video di HollyHeartsBooks, la ragazza che l'ha creata e che ha dato il via alla tradizione, con tutte le informazioni relative, nel caso vogliate partecipare l'anno prossimo (io ci proverò di nuovo, perché nonostante tutto è stato divertente). C'è anche un profilo Instagram, ma riconosco non essere sicura riguardo al fatto che sia lo stesso degli anni precedenti. In ogni caso, qui c'è il profilo di quest'anno, nel caso vogliate scoprire i nostri progressi.
A Holly ovviamente vanno tutti i crediti delle immagini e delle informazioni che trovate qui.

Molto in breve, per questa reading challenge ogni lettore avrebbe dovuto portare il proprio personaggio a innalzarsi di status sociale e guadagnare, concludendo le varie letture (non necessariamente a tema medievale), abiti, armi e animali. Si è partiti come prigionieri nudi e libro dopo libro si ottenevano premi per poter rendere il proprio personaggio più... importante e più accessoriato rispetto al birth outfit con cui si è partiti.

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Io ho scelto di puntare al titolo di Cavaliere, ma ho finito per ottenere il titolo di Principe.
Ho infatti concluso cinque libri con immensa fatica proprio per via della necessità di stilare una TBR, ma sono stata comunque soddisfatta di quello che ho scelto e letto. Se volete saperne di più ve ne ho parlato nel post di settimana scorsa, con le letture del mese che non sono state altro se non quelle per la readathon ahah.

Ma andiamo ora a vedere che cosa ho letto per le varie categorie, che cosa ho ottenuto e per quali frivole ragioni ho finito per ritrovarmi a impersonare un erede al trono pieno di armi e con due fedeli compagni pelosi, ma... nudo!

Per quel che riguarda il guardaroba, avevo scelto il quarto completo, quello alla Robin Hood. Nel mio cervello sarei arrivata almeno a essere cavaliere specializzato in arceria, ma ho finito per oltrepassare quel traguardo. In ogni caso mi sembrava carino avere un completino del genere, di base perché mi fa pensare al mio personaggino di Skyrim, che spesso è vestito uguale, con un'armatura leggera e arco e frecce sempre a portata di mano. b

Per ottenerlo avrei dovuto leggere un libro che avesse il mio colore preferito (indaco) sulla costina.
Avevo scelto The Return of the Witch, di Paula Brackston, secondo volume in una delle mie serie (duologia, in questo caso specifico) sulle streghe che preferisco, ma è ancora lì ad aspettarmi e a prendere polvere sul mio comodino. Non so per quale ragione. Non ho avuto il coraggio di iniziarlo, ancora.
Da brava pirla quale sono, non avendo letto libri extra e non potendo utilizzare uno stesso libro per più prompt, ho deciso di regnare al fianco del Re nudo, perché se non posso essere un cavaliere con il completo figo, allora sarò un Principe senza vestiti e andrà bene uguale.

Ho poi dovuto scegliere le mie armi e questo è stato un dramma. Non potevo lasciare arco e frecce a marcire, né potevo permettere che qualcuno mi portasse via la mia arma più potente e quella che so utilizzare senza che un nemico arrivi a picchiarmi uccidendomi al secondo schiaffo - come è già capitato giocando a Skyrim, ma questo è perché sono un po' scemotta e quella volta nello specifico il mio personaggio non stava indossando alcun'armatura. Ooops! -. Quindi ho scelto di optare per arco e frecce ma, non contenta, ho deciso di prendere anche un'ascia e uno scudo che comunque non so e tendo a rifiutarmi/dimenticarmi di usare. c

Per ottenere arco e frecce avrei dovuto leggere un romance, e per questo ho scelto L'Opale Perduto di Lauren Kate. Il flop del mese di Maggio, perché avrei preferito vedere una storia più approfondita e meglio strutturata, con dei protagonisti meno stereotipati e una Venezia più magica, più fedele a quella che abbiamo sempre visto nelle foto e di cui abbiamo sempre letto nei libri di Storia. Non ho ritrovato assolutamente nulla della città che amo e che ho amato e non c'è stato alcun pathos che avesse permesso a me lettrice di immedesimarmi in almeno uno dei personaggi.

Per ottenere l'ascia invece avrei dovuto leggere un libro pesante e per questo ho scelto Lair of Dreams, secondo volume nella saga di The Diviners, e ragazzi miei, 600 pagine sono pesanti anche se il libro ha la copertina flessibile. Libba Bray contieniti, che siamo piccoli bookworm e non atleti professionisti.
Mi è piaciuto un sacco, anche se meno del primo. Si è incentrato molto sulle relazioni instauratesi tra i protagonisti nel volume precedente e ho trovato l'elemento sovrannaturale meno spaventoso e misterioso di John Hobbes. Mi ha comunque fatto venire i brividi e tolto qualche ora di sonno per l'ansia, ma non mi ha fatto sentire quel senso di oppressione o di essere osservata da qualcuno come The Diviners. Rimane un volume solido, affatto noioso. Forse un po' lento perché da quel che mi pare di capire si inizia a introdurre il vero e proprio villain della saga, che immagino andrà a svilupparsi nei due volumi successivi, quindi l'elemento sovrannaturale viene un po' trascurato, quasi messo per poter sviare l'attenzione del lettore. Quindi suppongo sia giustificato il mio dare quattro stelle su cinque nonostante tutto.

Infine per ottenere lo scudo avrei dovuto leggere un libro per le quali avevo alte aspettative e credetemi quando vi dico che A Little Life, di Hania Yanaghihara è una scommessa sicura.
Ho amato questo libro dalla prima all'ultima pagina. Ammetto che c'è stato un momento in cui ho pensato che cinque stelle fossero esagerate, poi sono arrivata alla fine. E ho pianto come una bambina per le ultime cento pagine. A oggi, quasi un mese dopo averlo concluso, ancora mi si stringe il cuore se penso a quella storia così profonda e vivida, piena di dolore e paura ma allo stesso tempo di amore e speranza. Non dargli le cinque stelline che merita sarebbe stato da pazzi.

Per finire, i pet companions. Volevo a ogni costo una volpe, ma avrei anche dovuto leggere il quinto volume della saga di Spellslinger con Meli, di Impigiamatti, perciò ho deciso di dare alla mia bestiolina un amichetto e ho puntato anche al cane. Perché avere un solo puppy quando puoi averne due?
dEbbene, per ottenere il cane avrei dovuto leggere un libro con un amico, ragione per cui io e Meli abbiamo optato per Queenslayer, di Sebastien De Castell.
Per quanto apprezzi la saga, purtroppo questo volume è stata una mezza delusione. Non ho ben capito dove volesse andare a parare l'autore, mi è sembrato molto sconclusionato, con cliché messi a caso inutilmente tanto per accontentare l'audience. Non so, mi ha dato l'impressione di aver scritto un libro per far regredire i suoi personaggi, invece che farli maturare ancora, e mi ha lasciato l'amaro in bocca. L'unica costante che mi ha fatto piangere dalle risate e che ha dato voce ai miei pensieri, come in ognuno dei volumi precedenti, è stato Reichis, il feliscoiattolo.

Per ottenere la volpe, invece, avrei dovuto leggere un libro dalla copertina arancione e ho scelto Bunny, di Mona Awad.
Non sono una fan dell'horror quando leggo in lingua. Non so perché ma a volte ho l'impressione che si guasti l'atmosfera e finisco per annoiarmi. Per fortuna avevo l'audiobook, quindi sono andata avanti e l'ho concluso.
Non fa per me, decisamente. Ho apprezzato l'idea di base della setta, così come l'idea di usare i conigli (di cui ho una paura folle) come riferimento e centro di tutto, nonostante questa cosa mi abbia causato un enorme disagio e una enorme difficoltà durante la lettura. Mi è piaciuta l'atmosfera inquietante e pesante, tesa, e il non sapere bene che cosa stesse accadendo, se gli eventi fossero reali o meno. Però ho odiato tutto il resto.
Per quanto rimanga un solido romanzo, non è decisamente my cup of tea.

 

Quindi, ricapitolando ho letto cinque libri su sei, il bilancio totale non è stato così male come mi aspettassi e comunque sono riuscita a guadagnare le mie armi preferite, a entrare nella Royal Family e a portarmi a casa una volpe domestica per far compagnia al mio cagnetto.

Mi sono divertita un sacco e spero di riuscire a partecipare anche l'anno prossimo!
E adesso a voi, miei lettori: avete partecipato a questa stupenda readathon? Vi siete divertiti? Fatemi sapere e, se vi va, condividete i vostri progressi!

Nel mentre vi mando un bacione e vi do appuntamento alla prossima settimana, come al solito.

Sam.

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