01 agosto 2018

Il magico circo che è la vita - Book review #4

Vi racconto di quando il circo era un rifugio per coloro che non appartenevano alla società, coloro che cercavano un posto nel mondo e una ragione per esistere.

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Vi racconto di quando Micah Grey è fuggito da casa, lasciandosi alle spalle una famiglia benestante e di buon nome, ed è andato alla scoperta di sé.

Vi racconto di quando ha incontrato Drystan e Aenea, dai quali ha imparato cosa significasse vivere e vivere per essere felice. Accettarsi.

E vi racconto anche di quando il circo può diventare una trappola, non più una casa o un rifugio sicuro e di come, con il più piccolo tocco di magia, si può trovare non solo un posto nel mondo, ma anche la forza di combattere, perdonare, amare.

Mettetevi comodi, dunque, perché il nostro viaggio sta per cominciare.

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Laura Lam è un’autrice che ho scoperto per caso, navigando tra gli scaffali un po’ poveri e vecchio stile di WHSmith, una catena di negozi in quel di Londra. Il suo libro era una storia promettente, di un protagonista intersex, che fugge dalla propria famiglia per cercare di conservare la propria natura (non parlo solo di quella sessuale) e di non scomparire, schiacciato dalle convenzioni della società, dalla paura dei genitori o dagli occhi giudizievoli della gente. Trova rifugio in un circo, che nel romanzo della nostra autrice è inteso nell’accezione più stretta e “antica” del termine: un tendone, dei caravan, persone emarginate, che non hanno trovato posto nella società di cui ci racconta Micah. Peccato che non tutto sia così rose e fiori come immaginiamo.

Attraverso il nostro protagonista e la sua voce narrante, arriviamo a scoprire tutti i retroscena del circo di Bil Ragona, dei suoi membri e di come l’opinione della società può cambiare drasticamente la vita delle persone.

51ar9fpoDIL._SX328_BO1,204,203,200_È un primo volume, Pantomime,  che inizia lento e con un lessico e uno stile un po’ vecchio stampo, di quelli che sembrano voler dire tanto e che finiscono per non dire niente, ma non è così. È uno di quei libri che va preso con le pinze, che va rispettato; ha le sue tempistiche e il suo modo di entrare nell’animo del lettore, ma quando lo fa, è la fine. Non potete non innamorarvi del mondo di Micah, dei personaggi eclettici che incontra strada facendo e di Micah stesso, che è un po’ tutti noi. O forse siamo noi ad essere un po’ Micah Grey, se guardiamo ben bene in fondo ai nostri animi e cuori.

Impariamo al suo fianco, soffriamo e gioiamo con lui, ci spaventiamo e ritroviamo la speranza assieme a lui pagina dopo pagina. Ci immergiamo completamente nella sua mente e nel suo cuore e possiamo vedere con i suoi occhi, toccare con mano un mondo che esce da una penna e che purtroppo non è reale. Viviamo un’avventura indimenticabile che si conclude con un colpo di scena solo per poi ricominciare nel volume successivo, Shadowplay, con ancor più magia di prima.

shadowplaycovertorÈ una trilogia che non smette di sorprendere e di incantare, affatto scontata o noiosa. È una trilogia che incuriosisce e che penso sia originale in quanto ci racconta di un circo e di illusionismo in un’accezione che ormai è andata dimenticata o soppiantata da idee più moderne e innovative. In un certo senso, Laura Lam spoglia la trilogia di tutto quanto è superfluo e conosciuto per mostrarci la semplicità.

È il modo in cui mette in mostra il valore delle piccole cose che strega e che mi ha fatta innamorare di ognuno di questi volumi. Il modo in cui Drystan, il mio personaggio preferito in assoluto, mi ha ricordato quanto la vita sia bella, nonostante le difficoltà. Quanto l’amore sia anche rispetto – di sé e dell’altro – e di come, anche quando si pensa il contrario, si è sempre importanti e fondamentali per qualcuno.

Il coraggio di Micah, la serenità di Aenea, le parole non dette di Taurus e quelle che Cyan legge nei cuori delle persone che incontra sono entrati nel mio cuore a poco a poco, mentre imparavo a conoscere i personaggi e le loro storie, mentre imparavo a fidarmi di ognuno di essi a poco a poco.

È sicuramente una trilogia che tratta argomenti importanti e che mette in evidenza come la diversità non sia necessariamente qualcosa di cui aver paura, come scoprire sé stessi non sia un gioco da ragazzi e come la vita di ogni giorno, seppur difficile e incasinata, sia comunque speciale e magica. Si parla di diritti umani, si parla di integrazione e di indipendenza (di pensiero e della persona). Si parla di consapevolezza di sé, fisica e mentale; si parla di amor proprio e amore verso gli altri, ma soprattutto si parla di accettazione – in particolare nel terzo volume, Masquerade, che però è un po’ più pesante e lento degli altri perché è a tema parecchio politico. È comunque dinamico, a modo proprio, e non ci si annoia affatto. La curiosità non manca e così non mancano gli spunti di riflessione che in quest’ultimo volume sono più accentuati, dal momento che i personaggi devono scendere a patti con loro stessi.

9781509807796masquerade_13Forse non è una trilogia che sviscera gli argomenti che tratta in modo molto dettagliato e preciso, ma c’è da considerare il fatto che sia una saga rivolta a un pubblico di adolescenti/giovani adulti. L’impressione che ho avuto io in quanto lettrice è che l’autrice volesse solamente dare una specie di infarinatura di tutti gli argomenti trattati in modo che il lettore si potesse immedesimare nei personaggi, ritrovarsi nei sentimenti provati da ognuno e prendere a esempio il loro comportamento. Il passo successivo – ossia il rendere proprio il comportamento e aggiustarlo a seconda della personalità, delle esigenze e dell’obiettivo ultimo – ha preferito lasciarlo a discrezione di chi dovesse avere bisogno di uscire da una situazione tipo.

È una saga che ha tanto da insegnare e nella quale è facile immedesimarsi. Un po’ come per Il Piccolo Principe, mi piace pensare che a ogni rilettura ci sia qualcosa di nuovo da imparare e che a ognuno arrivi un messaggio differente, ma di eguale importanza.

È una saga molto underrated ed è un enorme peccato, dal momento che è piena di validi elementi e che ha una trama accattivante, nonché dei personaggi irresistibili.

Se mai sceglierete di mettervi mano, però, siate pronti a soffrire. Drystan vi ruberà l’anima. Micah si approprierà del vostro cuore.

Io vi ho avvisati.

1 commento:

  1. […] la voglio dare anche a Shadowplay, secondo volume della saga di Micah Grey di cui vi ho parlato in quest’articolo, perché trovo che sia stato uno dei sequel migliori che mi sia capitato di leggere negli ultimi […]

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