10 giugno 2021

Thanatos | Book Review #22

Dopo un'assenza fotonicamente lunga, torniamo su questi schermi per parlare di un esordio con il botto: Thanatos, di Alessia C. Meka.





Inizio con il dire che sono forse un po' arrugginita. Non so cosa ci salterà fuori da questo post, ma spero qualcosa di coerente e comprensibile, piuttosto che una serie di versi disumani come quelli che ho condiviso con l'autrice durante la lettura.

Ho conosciuto Alessia per caso, su YouTube, quando sono incappata nella sua cover di A Little Pain, una delle opening di uno dei miei anime preferiti: Nana. Mi sono assolutamente e irrimediabilmente innamorata di lei, della sua voce e dei suoi contenuti che ho trovato di conseguenza. Quando ho scoperto che parlava anche di libri, mi sono decisa a seguirla su Instagram e a restare aggiornata sulle sue attività.

Ho provato a smettere di ascoltare le sue cover, però, perché non si può piangere come dei bambini disperati già dalle prime note, a prescindere dalla canzone. Bisogna conservare la parvenza di una dignità, giusto? Peccato che la mia forza di volontà e la mia determinazione siano inesistenti e ogni volta che Alessia pubblica qualcosa, io sono in prima fila.

Un bel giorno, lei se n'è uscita con "henlo, ho scritto un romanzo" e ha reclutato persone con cui poter collaborare in vista dell'uscita ufficiale e perché non buttarmi anche sotto questo treno in corsa, oltre a tutte le altre cose che sto cercando di portare a termine con successo?

(Spoiler: il treno ho deciso di prenderlo in faccia e non me ne pento assolutamente)

Quindi oggi siamo qui, riuniti tutti insieme appassionatamente (mantenete la social distance, mi raccomando) per parlare del suo romanzo d'esordio Thanatos, uscito il 29 Maggio 2021 e che trovate su Amazon a questo link.



Primo libro di una trilogia epic fantasy e new adult, racconta le vicende di Val, un normalissimo Pata essere umano che frequenta l'università con il suo migliore amico, Lucas. La notte è tormentato da incubi che gli mostrano un mondo che non conosce, macchiato dalla morte e dalla distruzione. Un uomo gli rivela che è un futuro che spetta a lui evitare, ma Val non comprende a fondo. Crede di stare impazzendo, forse per via della sua incapacità di dormire una notte intera e svegliarsi riposato, a mente fresca.

Parallelamente, in un Altrove che ci verrà raccontato con maestria nel corso del romanzo, Sia perde tutto: la famiglia, il potere, il regno. Finisce in un mondo completamente diverso e, smarrita, cerca di tornare là dove sa di appartenere. Ed è così che incontra Val, l'unico che apparentemente può vederla con il suo vero aspetto.

Sia ha un milione di domande, Val forse anche di più, ma i due vengono coinvolti in un attacco da parte di mostri feroci e alla ricerca di distruzione. Tutto ciò che possono fare è fuggire e sperare di sopravvivere. Ed effettivamente riescono a scampare a questo attacco, altrimenti non ci sarebbe storia. Il problema è che si ritrovano in un altro mondo ed entrambi dovranno mettere in discussione le loro certezze ma, soprattutto, la loro identità.



Inizio con il dire che forse non sono la persona migliore per fare una recensione tecnica nei riguardi di un fantasy, perché come ben sapete non sono il mio genere preferito. Eppure ci tenevo a leggere questo libro in anteprima (a leggerlo in generale) perché avevo scambiato quattro chiacchiere con Ale ben prima che Thanatos fosse annunciato e mi aveva incuriosita. Quindi in questa recensione troverete un parere onesto, ma prevalentemente soggettivo, onde evitare castronate.

A me il libro è piaciuto molto, l'ho trovato scorrevole e chiaro, soprattutto nella costruzione tecnica del mondo da Ale creato. Non è stato difficile capire la sua struttura e nemmeno seguire gli spostamenti dei protagonisti da una parte all'altra, perché il tutto è molto lineare. Ho trovato le gerarchie tra i personaggi ben definite e i legami tra i quelli del passato e del presente immediati e sensati. Una cosa che non proverete leggendo questo libro è confusione, perché Alessia è stata in grado di creare un mondo complesso, ma semplice e lineare allo stesso tempo. È oltretutto estremamente immediato immaginare gli ambienti in cui si muovono i protagonisti, che sono dettagliati e onirici —E devo confessare essere stato l'aspetto che mi ha più colpita e affascinata. Ho immaginato i vari luoghi come le carte dei tarocchi, con colori caldi e brillanti per gli ambienti più "poveri", ma ricchi di dettagli, mentre a quelli più "benestanti" ho associato colori pastello, delicati ma regali.

Infatti definirei fantasy come colorato. Sono tanti i colori che si dipingono nella mente del lettore durante l'esperienza di lettura, che vanno al di là dei paesaggi verdi immersi nella natura o quelli incantati dei Fae. Pur cadendo nella categoria Epic e dando vita a diversi elementi che si ritrovano nei romanzi classici di quel filone, Thanatos ha una palette di sfumature talmente variegata che contribuisce a renderlo concreto e immediato. È molto facile immedesimarsi e seguire le vicende come se i veri protagonisti fossero in realtà i lettori.

Ha senso? Spero di sì, ahah.

Ho trovato i personaggi ben costruiti e caratterizzati, a tutto tondo e con un primo character arc ben presentato e sviluppato. Le reazioni ai cambiamenti improvvisi che si ritrovano a dover fronteggiare Val e Sia sono state pertinenti e realistiche. La loro evoluzione è avvenuta in accordo con il tipo di personalità che Alessia ci presenta fin dall'inizio, tant'è che tutto il cast rimane in character (come si dice in gergo) dall'inizio alla fine, pur sviluppandosi con le giuste tempistiche e attraverso gli eventi appropriati. Ogni cosa accade per una ragione, ha senso all'interno dell'arco di sviluppo di Val e di Sia e seppur siano un po' ostici e ostili all'inizio, comunque sono talmente ben presentati che strappano una risata, una lacrimuccia e si fanno pian piano strada nel cuore del lettore nel bene e nel male.

I personaggi secondari, poi, hanno il giusto spazio e la giusta influenza all'interno della storia. Seppur sia un cast abbastanza ampio, ogni personaggio ha il posto che gli spetta e c'è una netta distinzione rispetto ai protagonisti. Questo non ha però impedito ad Alessia di dar loro il giusto ruolo, il giusto spazio e la giusta tempistica di evoluzione all'interno dell'arco narrativo. Non oscurano i protagonisti ma, al contrario li seguono fianco a fianco, e sono capaci di compiere un passo indietro o avanti quando è necessario.

Una caratteristica comune di tutto il cast, è che i personaggi sono umani: hanno difetti, sbagliano, imparano dai loro errori e se non sempre riescono al secondo tentativo. Hanno punti di forza e debolezze, sono realistici ma anche reali, a tutto tondo. Si possono quasi toccare con mano e nonostante l'elemento magico presente in tutta la storia, anche i personaggi più fuori dalle righe si presentano come concreti. È difficile non affezionarsi ed è impossibile confonderli. Hanno tutti una personalità ben definita, che li distingue e che li rende unici. Sono ben bilanciati e tutti da proteggere. Hanno una moralità un po' grigia, per certi versi: le loro ragioni sono valide, se viste dal punto di vista individuale di ognuno, perciò è molto difficile trovare un villain e riconoscerlo come tale a trecentosessanta gradi e trovo che questo aspetto sia incredibile e ben strutturato.

Per ultimo, lo stile che è accattivante e pulito. Non ho trovato errori, né refusi che hanno disturbato la lettura. Ho seguito la storia con piacere, senza confusione o dubbi. Non sono insorte domande né conseguenti buchi di trama e si vede che dietro c'è stato un lavoro ben curato e pensato. Mi è piaciuto anche il modo in cui ha dato personalità alla storia in sé: è quel genere di stile che si riconosce perché riflette molto la personalità dell'autore. È impossibile leggere questo romanzo e chiedersi se davvero sia stata Alessia a scriverlo, perché questo romanzo è parte integrante di Alessia e lo si vede in ogni sfumatura. Ha personalità, ha profondità e ha cura, quindi è stato molto facile dare cinque stelle.

So che si tratta di un romanzo d'esordio, di un'autrice che si è autopubblicata e che fa parte di un genere che ha un pubblico molto... demanding, e vi giuro che ci sto pensando da giorni, ora che questa recensione vedrà la luce sul blog, ma io non ho trovato alcun difetto. Nemmeno confrontandomi con l'autrice subito dopo conclusa la lettura.

Il fatto che ci siano momenti di stallo che rallentano il ritmo narrativo non l'ho percepito come qualcosa che è andato a penalizzare l'esperienza in sé. Sono momenti di stallo nell'azione, nella dinamicità degli eventi, ma comunque servono un po' per spezzare l'atmosfera pesante là dove serve e un po' per fornire informazioni necessarie alla comprensione di tutto quello che verrà successivamente. Non sono momenti vuoti, né pieni di info-dumping ingiustificato, perché le informazioni vengono dosate e fornite al momento giusto, danno senso al tutto e aiutano a comprendere meglio gli eventi che susseguono.

Il fatto che Sia possa apparire un personaggio un po' rompiscatole non è un difetto, dal mio punto di vista. La sua situazione è quella di una persona che ha perso tutto e che viene catapultata in un mondo che prima le apparteneva e che ora è totalmente estraneo ai suoi occhi. Viene trattata come un animale pericoloso, viene privata del suo status e viene umiliata, a volte. Lei si aggrappa alla disperazione e al dolore provocato dalla situazione in cui si è ritrovata e agisce di conseguenza, come qualsiasi giovane donna nella sua condizione. Non dico che le sue azioni e intenzioni siano giustificabili, ma solo che sono lecite e comprensibili. E così tutti gli altri personaggi mossi da determinati desideri e intenzioni. Non c'è chi è più cattivo di un altro e l'ho apprezzato un sacco, perché nella vita non c'è mai un solo e unico villain contro cui puntare il dito per quanto di sbagliato avviene nel mondo e nelle esistenze dei singoli.

Se poi l'arco narrativo di Sia vi pare più dinamico e interessante di quello di Val, più statico e diplomatico, allora potrei darvi ragione. Dovete però tenere conto del fatto che i protagonisti si ritrovano a dover vivere due condizioni nettamente diverse e contrapposte, quindi le esigenze della storyline di ognuno sono altrettanto diverse e, a mio parere, adatte al tipo di percorso che i singoli devono intraprendere.

Quindi giuro: ci ho provato e tanto, a trovare almeno un difetto per evitare di rendere questa recensione un'accozzaglia di fangirlamenti in chiave più o meno professionale, ma io non ne ho trovati, perché le scelte di Alessia sono state tutte dettate da un disegno più grande, che si rifà all'intera trilogia. In questo primo romanzo ha infatti gettato le basi per quello che accadrà successivamente e io non vedo l'ora di scoprire che cosa Alessia abbia in serbo per noi.

Perciò concludo dicendo che questo romanzo d'esordio ha guadagnato la bellezza di cinque stelle a mani molto basse, nonostante il colpo al cuore sul finale per il quale ALESSIA TI BLOCCO, SAPEVILO.

Mi è piaciuto molto, mi ha tenuta incollata alle pagine e per la prima volta nella mia vita è stato difficile scegliere un personaggio in esclusiva da proteggere e da amare incondizionatamente. Nel dubbio, ho deciso di amare questo libro incondizionatamente e nel suo complesso perché lo merita. 

Quindi se siete a caccia di autori emergenti e indipendenti da supportare, sicuramente Alessia C. Meka è tra quelli. Se siete curiosi di saperne di più, potete andare a trovarla sul suo canale YouTube, sul suo blog e sul suo profilo Instagram, dove potete anche riempirle la chat con i vostri scleri riguardo la sua storia, perché è una persona deliziosa e sclererà con voi. 



Detto questo, io ho finito. Grazie per essere arrivati fin qui e grazie ad Alessia per avermi permesso di leggere il suo romanzo in anteprima. Nonostante le disavventure con il formato digitale (perché noi non ci facciamo mancare niente, con le prime collaborazioni che mettiamo in piedi) la lettura è stata molto piacevole e poter sclerare direttamente con l'autrice è stato un plus che assocerò sempre e comunque all'aura di positività che questo romanzo ha emesso fin dalle prime righe, a prescindere dalle (dis)avventure dei nostri protagonisti.

Un cuoricino per Hobb (senza la -s finale, eheh) perché merita una menzione che non approfondirò altrimenti finiamo la recensione nell'anno del mai, e un bacione a voi. 

Alla prossima. ♥


Sam.






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