11 febbraio 2020

Il mio vicino Totoro | Studio Ghibli #1

Ho finalmente guardato Totoro per la prima volta e ho pianto.

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Ebbene sì, da brava appassionata dei film dello Studio Ghibli ho approfittato di questa idea fotonica che ha avuto Netflix di trasporre sulla piattaforma tutte le opere in questione e Totoro è stato il mio punto di inizio.

Diciamo che ho sempre guardato i titoli più conosciuti, quelli che a oggi sono i grandi nomi dello Studio Ghibli, ma mai i veri e propri classici. Non ho mai cercato gli altri e pian piano, ora che li sto recuperando a uno a uno, mi rendo conto di quanto mi sia persa in passato. Totoro è stata una mezza imposizione, perché la mia coinquilina non poteva credere che non l’avessi mai visto, quindi mi ha messa a sedere sul divano e ha lasciato che mi innamorassi di quel film figura dopo figura.

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La storia si incentra sulla vita di due giovani sorelle, Satsuki e Mei, che si trasferiscono insieme al padre in un paesino di campagna per andare a vivere più vicini alla loro madre, ricoverata in ospedale. Nella nuova realtà, le sorelle fanno la conoscenza di esseri soprannaturali, tra cui Totoro, e maturano, imparando il rispetto per la natura.

Sembra una storia un po’ così, dalla trama semplice e lineare che in realtà è molto più profonda. Si va a esplorare infatti non solo il rispetto per la natura attraverso il legame che Mei e Satsuki creano con Totoro, ma anche le dinamiche di famiglia e l’amore che può nascere da un momento difficile. Si vede la forza del padre che si destreggia tra le due figlie e la moglie in ospedale, ma anche la forza della madre che cerca in ogni modo di rassicurare le figlie, che non si abbatte. Si va a esplorare la voglia di vivere, la curiosità e il film strappa un sorriso in più di un’occasione. Senza contare che è così dolce e così pieno di amore che a un certo punto ho avuto l’impressione che il mio cuore fosse sul punto di scoppiare per l’affetto che ho provato per Totoro e per Mei. A un certo punto, non lo nego, mi sono ritrovata a piangere abbracciata a un cuscino perché ho provato un affetto così profondo provenire dai personaggi e diretto l’uno all’altro che non ho saputo che farmene. Doveva sfogarsi da qualche parte, no?

originalForse la mia maschera di heartless minion si sta crepando. Forse mi sto ammorbidendo io, non lo so. Ma è sicuro che i film dello Studio Ghibli siano sempre pieni di messaggi positivi e insegnino qualcosa a chiunque li guardi, nonché pieni di talmente tanto affetto e amore che uno spettatore arriva al punto di non sapere cosa farsene.

Non vedo l’ora di continuare la mia maratona e ritrovare un pezzo della mia infanzia ormai lontana anni luce, ampliare la mia conoscenza di giovane adulta e ritrovare la magia del folklore giapponese che mi ha sempre affascinato e che ultimamente, per via di un cambio di gusti che si sta rivelando molto drastico e improvviso, ho iniziato a perdere di vista.

Concludendo, possiamo dire: shame on me perché non ho recuperato Totoro prima! È entrato nella mia top 5 dei film dello Studio Ghibli e ne sono felicissima.

Voi l’avete visto?

 

All the love e di nuovo grazie per avermi letta anche oggi.

Sam. ♥

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