18 febbraio 2020

I Hear the Sunspot |Un manga che insegna

Non dico che inauguro l'ennesima nuova rubrica, ma semplicemente da ora in avanti si parlerà anche di manga e il primo da cui comincerò è proprio I Hear the Sunspot, di Yuki Fumino, un Boy's Love che racconta di disabilità uditive e di quanto rumore possa fare l'amore quando arriva inaspettatamente.

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Ebbene sì, come sapete sono un po' nerd. Un po' molto nerd, e per caso sono capitata con questo manga tra le mani, uno dei primi dopo secoli che non ne leggevo. Non so dirvi cosa mi abbia attirata di più, se la storia, la grafica o la tematica, fatto sta che una volta iniziato non sono più riuscita a staccarmi.

I Hear the Sunspot racconta di Kohei, che è affetto da parziale sordità. Isolatosi da tutto e tutti, sentendosi diverso e incompreso, tende a nascondersi durante le pause pranzo in facoltà. Un giorno incontra per caso Taichi, rumoroso, allegro e... affamato. Per ripagare Kohei del pranzo che gli cede, Taichi decide di diventare il suo note-taker, prendendosi l'impegno di trascrivere gli appunti delle lezioni di Kohei, così che possa recuperare quello che non gli riesce di sentire per via della sua disabilità. Kohei stringe quindi un patto con lui: gli appunti delle lezioni in cambio del pranzo. Taichi accetta e da lì nasce un'amicizia molto profonda che poi evolverà in qualcosa di più.

Questo manga non è il classico boy's love che racconta di due ragazzi che si innamorano, affrontano un paio di difficoltà per rendere tutto drammatico, e poi vissero felici e contenti. Questo manga è molto più serio di quel che sembra.
Tratta infatti l'argomento della sordità, totale o parziale, spiega al lettore le varie cause legate alla perdita dell'udito e i diversi approcci chirurgici o meno che si possono avere, quali sono più vantaggiosi di altri in quale situazione.

I nostri protagonisti sono per la maggior parte sordi e, chi dalla nascita, chi lo diventa per una serie di sfortunate coincidenze; seguendo le loro storie, noi lettori ci ritroviamo immersi in una realtà che non sempre viene compresa e di cui spesso ci si dimentica o si tende a sminuire. Scopriamo quindi quanto duramente queste persone debbano lavorare per avere una vita normale, quanto la società sia piena di pregiudizi e membri che non si interessano, che non fanno nemmeno lo sforzo per andare incontro alle esigenze di coloro che hanno una disabilità. Si parla di come questa stessa società sia principalmente costruita attorno ai più forti, a quelli che non hanno bisogno di nessun aiuto e di come questa struttura possa essere un problema per altri. Attraverso i personaggi, scopriamo anche il mondo in cui vivono le persone affette da sordità e disabilità dell'udito, che sembra tanto strano e alieno, a volte vuoto perché abbiamo l'impressione che loro non possano godere appieno di tutto quello che il mondo offre come magari potrebbe fare una persona senza questo genere di problemi. Invece l'autrice ci mostra con maestria quanto anche il loro mondo, nonostante il silenzio, sia pieno di vita e di colori, di emozioni. È un escursus interessante per quel che riguarda il punto di vista scientifico (le scoperte, le tecnologie mediche, le ricerche delle varie patologie)  ma anche quello umano (il linguaggio ASL, come si impara e che significato hanno le varie forme che si creano con le dita, come funziona e come nasce, quando è meglio impararlo, a che punto della vita e se ha senso integrarlo con altri mezzi di comunicazione. Ma non solo, anche quali sono le possibilità di integrazione di persone con disabilità uditive nel complesso di coloro che possono sentire senza problemi e molto altro).
Yuki Fumino si sofferma anche e soprattutto ad analizzare le interazioni tra coloro che soffrono di disturbi dell'udito e coloro che, invece, sentono perfettamente. A volte capita che le persone con suddetti disturbi vengano considerati un po' gli outcast della società, il gruppo minore che si isola, che crea un micromondo tutto per sé. A volte capita che vengano additati appunto per questa loro diversità, che poi... definirla tale è quasi ridicolo, dal momento che sono persone e non alieni, e vengono trattati al pari degli appestati. Si tende erroneamente a incolpare loro per questa piccola bolla di mondo in cui sono costretti a rinchiudersi, si tende a puntare il dito contro tutti e nessuno, ma troppo spesso ci si dimentica che sono i "normodotati" a rendere le interazioni impossibili per quelle persone che soffrono di disturbi dell'udito, che chi ha un qualsivoglia genere di disabilità ottiene aiuti e agevolazioni fino a un certo punto, poi è da solo contro tutti, e Yuki Fumino utilizza i suoi personaggi per far arrivare questa riflessione importante. Si vede in particolar modo come coloro che sono affetti da disabilità uditive percepiscono coloro che possono sentire senza alcun problema o che hanno mantenuto parzialmente l'udito. L'ho trovata, personalmente, una parte non solo predominante come è giusto che sia, ma anche terribilmente triste e spaccacuore.

Nella sua opera di debutto l'autrice ci ricorda che siamo tutti uguali, siamo tutti umani, e le stesse possibilità che può avere una persona fisicamente sana, le merita anche colui che soffre di disturbi mentali (qui si parla più che altro di ansia sociale, seppur non approfonditamente) e chi ha disturbi dell'udito, come chi ha patologie molto più gravi. La società odierna è talmente avanzata per le cose più inutili che non ci si sofferma a pensare a come aiutare queste persone che hanno purtroppo dei limiti, limiti che non hanno scelto di imporsi e che devono fronteggiare e superare ogni giorno, spesso con più difficoltà di quanto immaginiamo.
Attraverso i disegni dell'autrice quindi vediamo la vita e l'individuo nella società, le sue interazioni attraverso gli occhi di personaggi che sono sordi dalla nascita, che lo stanno diventando, che non lo sono affatto. Vediamo come il pregiudizio e lo stereotipo possano infettare la mente dei protagonisti (delle persone, del singolo) e scopriamo un mondo tutto nuovo, sconosciuto, affascinante, perché c'è tanta sofferenza e tanto disagio, ma c'è anche tanta sorpresa e tanta meraviglia, tanto affetto.

Con questo suo manga, Yuki Fumino ci spinge a essere persone migliori, a provare, a uscire dalla nostra comfort zone per poter aiutare il prossimo, per poter imparare e migliorare noi stessi. Insegna che allungare una mano verso il prossimo non è un reato ma, anzi, un gesto apprezzato da entrambe le parti e che potrebbe aprire le porte verso una realtà sconosciuta, una realtà che potrebbe arricchire chiunque scelga di abbracciarla.

È sicuramente un manga dal messaggio forte che vi consiglio spassionatamente perché merita. Non è il solito Boy's Love dove la storia prende pieghe super ovvie e prevedibili. È un manga in cui la storia d'amore passa sicuramente in secondo piano nel momento in cui i nostri protagonisti iniziano a conoscersi meglio; c'è infatti una full immersion in due mondi in apparenza nettamente opposti, ma che a pensarci bene sono poi sempre parti di uno unico, solo con risorse che vanno a vantaggio della maggioranza che impediscono la comprensione l'uno dell'altro. Yuki Fumino ci racconta delle vite di questi ragazzi e assieme a loro, principalmente nei panni di Taichi, impariamo a conoscere questa fetta di realtà che viene sempre relegata in un angolo del dimenticatoio, vuoi per paura, vuoi per ignoranza.
Tanta è l'attenzione che l'autrice sceglie di dare a questo argomento importantissimo, che il lettore diviene bisognoso di saperne di più, di conoscere altre piccole cose che riguardano la vita di coloro che non sono in grado di sentire, e trovo che non ci sia niente di più difficile, doloroso e dolce, forte e sbalorditivo allo stesso momento che questo.

Perciò se non avete niente da fare, correte a recuperarlo. È stato tradotto in Italia con il titolo di Hidamari Ga Kikoeru ed è possibile recuperare i primi tre volumi. Il manga è ancora in corso, quindi aspettatevi un finale abbastanza aperto quando vi approccerete all'ultimo volume, ma purtroppo non si sa ancora niente che riguardi la pubblicazione di quello successivo - sigh. Altrimenti, in inglese sono in pari con il Giappone e si possono recuperare tutti e quattro i volumi.

Se l'avete letto e vi va di condividere le vostre opinioni a riguardo, invece, lasciatemi pure un commento o contattatemi sui social. ♥

Come sempre, grazie per aver letto il mio sproloquio e alla prossima!

Sam.

1 commento:

  1. […] leggere, dal momento che è stato tradotto anche in italiano. Perciò vi lascio la recensione qui, nel caso vogliate andare a dare un’occhiata per farvi […]

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