23 gennaio 2017

Chi ha incastrato Roger Rabbit? - 29 anni dopo

Okay, questo è il fatto: chi è che non conosce Roger e Jessica Rabbit? Chi è davvero così smemorato da dimenticarsi di Valiant&Valiant e di Dolores? Chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di andare a vivere a Cartoonia con tutti i cartoni animati, per sempre?

Esatto. Io. E anche voi, che avete aperto questo articolo.

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Suvvia, non provate a mentirmi perché è inutile. Tutti l'hanno fatto; le eccezioni sono coloro che non hanno mai visto questo film prima d'ora – dishonour on your whole family, dishonour on you, dishonour on your cow se dovesse davvero essere così. E anche in quel caso, nessuna scusa è accettata.

Ma nessun problema! Sono qui per aprire un enorme porta per voi e introdurvi in questo fantastico modo nato dalla penna di Gary K. Wolf (che ha scritto il romanzo da cui è stato tratto il film, intitolato “Who censored Roger Rabbit?”) e animato grazie alla regia di Robert Zemeckis nel 1988 – e chi è questo, direte voi. page

Magari non ne avete mai sentito parlare perché siete troppo giovani o troppo poco nerd, ma se vi dicessi che è lo stesso regista della saga di “Ritorno al futuro” (late 1980s), “Forrest Gump” (1994), “Castaway” (2000), e “A Christmas Carol” (2009)? E badate bene che questi sono solo alcuni dei film che ha diretto.

Non siete ancora convinti? Non siete ancora andati a noleggiare questo film? Siete ancora in pigiama, seduti sul letto a leggere questo articolo? Apprezzo, davvero, ma andate! ADESSO. Cosa state aspettando?! Avete tutto il tempo del mondo per leggere i miei scleri, ma non è mai troppo tardi per farsi un po' di cultura!

E di nuovo: DISHONOUR ON YOUR WHOLE FAMILY, DISHONOR ON YOU, DISHONOUR ON YOUR COW (quante mucche possiedi, lettore? Devo sapere quante ne sto disonorando e se ne ho altre disponibili nel caso servissero in futuro.)

Okay, facciamo che vi racconto un po' della trama e se non vi dovesse proprio convincere, mi dispiacerà per ognuno di voi, perché non penso di avere abbastanza mucche su cui gettare disonore o il tempo materiale per farlo.

Vi sentite in colpa?
Fate bene.

Comunque.

Roger Rabbit è un coniglio-attore che causa sempre problemi quando è sul set; Jessica Rabbit è la sua amata moglie ed Ed Valiant è il detective privato che viene assunto dal capo di Roger con lo scopo di fornire al coniglio prove schiaccianti sull'intrallazzo amoroso che Jessica ha con un uomo d'affari che, guarda caso, è anche il proprietario della Acme Corporation. Una volta davanti a queste prove, Roger sbrocca (loses it? Va fuori di testa? Ditelo come preferite lol) e il giorno successivo Marvin Acme viene ritrovato morto. Assassinato. Il coniglio è il sospettato principale e Eddie Valiant diventa colui che è incaricato di dimostrare la sua innocenza, salvando così Cartonia dalle mani del Giudice e dai suoi piani poco simpatici. Tutto questo accade - o dovrebbe accadere, quanto meno, dal momento che nei cartoni nulla va come previsto - in meno di 24 ore e con l'aiuto di un bambino che fuma sigari ma vuole i biscotti, un Maggiolino chiamato Benny che è un concentrato di sarcasmo ed energia e delle risate.

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Sì, sì, avete ragione. È un enorme wtf Sam?! Che stai scrivendo?

Ma sapete cosa? Un'ora e 44 minuti di film che sono ben più che validi, perché ci si diverte, si impara, si riflette. Per gli anni in cui è stato girato e costruito è completo e profondo. Se dovete ridere e piangere e isolarvi dal mondo per qualche tempo, fatelo con questo film e non ve ne pentirete. Nemmeno quando avrete 80 anni e vi guarderete indietro per cercare tutte le cose buone che avete fatto nella vostra longeva vita. Insomma, questo è un film che decisamente dovrebbe rientrare in quella lista.

Io l'ho guardato in italiano, mia madre lingua, ma ho notato che il doppiaggio non sempre è perfetto; a volte è fuori tempo, altre volte ci sono errori di traduzione nelle espressoini, ma è comunque perfetto nella sua imperfezione. La recitazione, gli effetti, la trama di per sé e tutti gli altri elementi che compaiono sono perfettamente combinati l'uno con l'altro nonostante le differenze. C'è stato un buon lavoro di collaborazione tra la direzione e la produzione e persone competenti che hanno messo mano alla storia, altrimenti non sarebbe uscito un film come questo.

Lo considero un sempreverde, uno di quei film che dà qualcosa in più ogni volta che lo si guarda e che non finisce mai per annoiare o non sorprendere.

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Il cast che hanno scelto è decisamente fantastico e ognuno degli attori è riuscito a dare spessore al personaggio e ha contribuito a creare una storia dinamica, divertente, toccante e che, come dicevo prima, fa riflettere su temi importanti come l'amicizia, l'amore, la felicità, il dolore. La vita in generale.

I personaggi cambiano e si evolvono, maturano costantemente; non sono statici e non sono piatti, e questo si unisce al fatto che il regista non volesse dare al suo pubblico un film che fosse un cartone a metà, ma ha cercato anche di farci capire che la vita è troppo breve per il risentimento o per bere fino a dimenticarsi del dolore o dell'assenza. Insegna che non è mai facile, per nessuno, ma c'è sempre un modo per uscire dal tunnel, e a volte è sufficiente guardare al nostro fianco per riscoprire la forza di rialzarsi e continuare a camminare lungo la strada che abbiamo scelto. E lo fa raccontandoci dei cartoni che conosciamo, vecchi e nuovi, che hanno i loro problemi esattamente come noi, e che stanno cercando di superarli.

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Si parla di amicizia tra persone che non si fidano, o che si fidano troppo, e di fiducia verso la persona che si ama, ma anche verso il proprio istinto, gli amici inaspettati o coloro che vogliono aiutare senza nessun doppio fine. È un messaggio che chiede di non arrendersi o pensare di non essere abbastanza, perché se qualcuno sticks with you through thick and thin, allora valiamo qualcosa, anche se non siamo in grado di vederlo. Fiducia reciproca, in pratica, nelle azioni e nei sentimenti e nelle parole proprie e degli altri.

 

È un film che parla di argomenti diversi in un modo che possa essere comprensibile sia ai bambini che agli adulti, ed è un film che fa ridere. Fatto per far ridere, perché senza le risate non siamo nulla, nothing at all (*inserire qui Perrie Edwards’ dramatic high note alla fine di Towers* - here, curious folks. Minute 3:20).

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Non si può vivere di risentimenti e rimpianti, perché la vita è fatta di piccole cose importanti che vanno vissute fino in fondo e il dolore, la rabbia, la solitudine non devono preventivarci dal trovare la forza di reagire e combattere. E questa forza ritrovata, non significa che il passato non sia più importante, che si debba dimenticare o cancellare.

Andare avanti e cercare qualcuno o qualcosa che ci rende felici non è un crimine e cercare la positività nella vita di ogni giorno, vivere attivamente e provare emozioni, non ci rende dei mostri. Possiamo benissimo farlo e nessuno può impedircerlo.

Siamo i capi di noi stessi, decidiamo noi come vivere la nostra vita e decidere di buttarla al vento perché si è tristi o arrabbiati è stupido. È molto meglio guardare al nostro fianco e abbassare un pochetto i nostri muri, mettere da parte l'orgoglio per un po' e accettare la luce che rappresenta chiunque sia lì in quel momento, pronti a renderci i nuovi re del mondo.

Feel free to let yourself (feel) free!

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Un altro punto molto forte del film è l'amore infinito che Roger prova per Jessica. È totale, completa devozione e reciproca comprensione e accettazione. Ci sono problemi, ovviamente, altrimenti non ci sarebbe il film, lol. Ma Jessica lo ama senza riserve e non perché è un coniglio o per via di qualche strana regola dettata da Cartoonia. Non è per via di una storia scritta in precedenza o di un copione che deve seguire per forza di cose. Lei ama Roger perché è se stesso e non viene mai meno al suo personaggio e alla sua personalità.

Senza spoilerarvi nulla, alla fine di tutto lei finirà per considerare un eroe non la persona che salverà Cartoonia e i cartoni animati, ma colui che non l'ha lasciata andare e che ha creduto in lei fino alla fine anche quando la situazione si è fatta complicata. E se non è amore questo!

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Insomma, si può dire che la vera morale di questo film sia che non bisogna mai cambiare solo perché si ha bisogno di essere amati o accettati da qualcuno. Non bisogna mai convincersi di non essere importanti nella vita di qualcuno o di non essere abbastanza o abbastanza coraggiosi per affrontare una determinata situazione.

Insomma, just get your shit together and try. Provate finché non riuscite, perché è questo che ci rende noi.

♦ ♥ ♦


Quindiiiiiiiiiiiii.

Andate in biblioteca, videoteca, non lo so dove; chiedete di questo film, tornatee a casa e sedetevi in divano con qualcosa da bere e da mangiare e preparatevi a ridere, piangere e a squeakare come se non ci fosse un domani, perché questo film è uno dei film che non potete assolutamente perdervi o escludere dal vostro bagaglio culturale.

Fatemi poi sapere se vi è piaciuto o meno (cercherò di non giudicarvi, promesso) e i vostri pensieri a riguardo. A presto, lettori!

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