L’estate è finita e noi siamo qui a fare un recap delle letture di Luglio e Agosto.
Luglio è stato un mese un po’ meh. Ho letto solo due libri e
uno è entrato nella classifica delle letture peggiori dell’anno, finora rimasta vuota. Devo considerare i sei mesi precedenti come una vittoria? Forse.
Parlando della lettura becera, così iniziamo by spilling
some tea per cambiare un po’ le cose, vorrei potervi dire che ho salvato qualcosa,
che sono riuscita a trovare almeno un punto di forza in questo romanzo che aspettavo da quando è stato annunciato, ma… mentirei.
Lo stile dell’autore è immaturo, sembra di leggere una fanfiction scritta male apposta. Non penso che ci sia stato editing dietro, perché chiunque si sarebbe reso conto delle inconsistenze e delle cavolate che ha scritto l’autore, a partire dalla tossicità di certe relazioni, compresa quella principale, fino a tutto il fantastico (in senso dispregiativo) e gli stereotipi offensivi che sono stati scelti per rappresentare la corona inglese.
Una cosa che davvero ho odiato è stata la caratterizzazione dei personaggi. Il protagonista cerca di essere simpatico, invece è quel genere di comportamento da prima donna viziata che finisce per innervosire e basta. Parla a sproposito, non c’è una cosa che sia una che esce dalla sua bocca e sia sensata. È offensivo e impacciato a livelli inverosimili, bisognoso di attenzione e validazione costante. Non c’è evoluzione e non c’è spessore al suo personaggio. Trovo che sia un completo fallimento ma soprattutto, che sia un pessimo esempio da seguire o da prendere a modello. Offende qualsiasi genere e identità, con il suo modo di comportarsi e di discutere, di pensare.
Gli altri personaggi sono o estremamente buoni, al punto che si fanno intortare da quelli con un carattere più dominante e che si fanno portare per manina ovunque, o estremamente arroganti senza alcuna ragione, solo per poter dire che c'è un nemico da incolpare e da distruggere e far vedere che ci sono personaggi buoni, che magari agiscono per una "buona" causa che dovrebbe rendere giustificabile le loro azioni e parole. Peccato che non sia stato così nel novanta percento dei casi.
Si vede che è un libro per il quale l’autore non ha fatto alcun genere di ricerca e che ha puntato tutto sull’aspetto del romance e del fanservice, perché non c’è alcuna cura nel resto. Il problema è anche che il romance è scritto con i piedi; si creano delle situazioni per le quali una coppia dovrebbe scoppiare, visto il livello di mancato rispetto reciproco che si raggiunge, invece uno dei protagonisti abbassa il capo e ignora la cosa, mentre l'altro continua imperterrito a commettere un errore più grave dell'altro senza che nessuno gli metta un freno o gli faccia capire di stare sbagliando. Questi due vanno verso l’happy ending semplicemente ignorando tutte quelle problematiche che in una situazione realistica minerebbero la coppia, costruendo così una relazione tutt'altro che sana.
Insomma, di questo libro non si salva nulla e ci sono rimasta molto male perché era una delle mie uscite più attese dell’anno.
Vi basti sapere che l’ho apprezzato nonostante fosse una storia un po’ fuori dalle mie corde e che aspetto con ansia il seguito perché dovrebbe incentrarsi su uno dei personaggi della storia che più ho preferito. Sono impaziente di scoprire gli sviluppi e l’evoluzione di questo signorino!
Agosto invece è andato molto meglio: ho letto cinque libri e
sono stati tutti abbastanza apprezzati a parte uno.
Partendo anche questa volta dalla delusione, posso dire che è stata un’esperienza molto diversa rispetto a quella di Playing the Palace, perché Ausländer di Paul Dowswell aveva le premesse per essere un ottimo romanzo a tema Gioventù Hilteriana, invece è stato un romanzo molto piatto, con il centro su un argomento differente, non ben definito a dispetto di quello che diceva la trama e con una forte impronta politica secondo me non adatta al target a cui si rivolge il libro (12+).
Ho trovato i personaggi molto superficiali ed è stato quasi impossibile empatizzare o affezionarsi, interessarsi a loro o al loro destino, soprattutto a quello del protagonista. Questa è anche la ragione per cui ogni volta che leggevo, i capitoli mi sembravano infiniti e pronti a rigenerarsi a ogni pagina.Diciamo che non mi è piaciuto più per una questione di aspettative che per quel che mi riguarda erano riposte nel luogo sbagliato, quanto più che per una pessima esecuzione del romanzo come nel caso di quello di Paul Rudnick, perché nonostante tutto la storia è ben costruita e nel suo complesso ha un senso, visto che l'autore si è basato su documenti reali ed eventi realmente accaduti.
Nonostante tutto lo consiglio a chi è appassionato di Storia e a chi non importa se c’è una pesante componente politica a fare da perno all’intero romanzo. Non si parla di Gioventù Hitleriana, ma è incentrato molto sull’impronta che la campagna nazista ha avuto su coloro che venivano integrati nel Sistema senza però essere ariani puri. L’autore ha fatto ricerche approfondite, però penso che il suo stile non sia adatto a ragazzi di dodici, tredici o quattordici anni.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto, anche se a una lettura oggettiva è ovvio che sia un primo romanzo ancora molto incompleto, inconsistente e immaturo, ma ha del potenziale.
L’ho promosso perché l’ho letto in un momento in cui avevo bisogno di una lettura leggera, che non mi pesasse e che non mi costasse troppa energia mentale; sono riuscita ad andare oltre quelle piccole imperfezioni che normalmente mi avrebbero fatto storcere il naso e togliere stelline al voto.
Questo è un romance che, nonostante non abbia percepito la chimica tra il protagonista e l'interesse amoroso, è comunque ben strutturato e che ha senso di esistere nonostante la trama di fondo sia un po' debole e il finale molto fantasioso e poco realistico. Sempre messo a confronto con Playing the Palace, intendo. Si vede che mi rode, aver odiato quel libro visceralmente?
Dopodiché ho letto Il Sigillo di Sarca, di Simona Cremonini.
Primo di una trilogia ambientata tra Manerba del Garda e Sirmione, parla delle
Streghe Quinti, discendenti di Catullo e Quinzia
Mi è piaciuto molto, non ho niente di negativo da dire a
riguardo perché l’ho trovato con il giusto passo, con uno stile scorrevole e
apprezzabile, adatto al tipo di storia che Simona sceglie di raccontare,
incentrata sul folklore legato alla zona del Garda e sulla stregoneria e la
figura/concezione della strega.
Ho adorato lo sviluppo dei personaggi e la descrizione degli ambienti, ho amato l’aspetto improntato sul folklore e anche la percezione della figura della strega, nonché il modo in cui cambia nel corso degli anni all’interno del romanzo.
Insomma, per essere un primo libro in una trilogia l'ho trovato completo e accattivante, quindi sono curiosa di leggere i seguiti. L'unica cosa che mi sento di commentare (ma che comunque non ha intaccato il voto finale) è che un editing appena più accorto avrebbe ripulito il testo da alcuni typos ed errori che sono rimasti, rendendo il tutto ancor più che perfetto.
In ogni caso, come dicevo questo non ha intaccato la lettura, perché è molto facile perdersi tra le parole e le vicende di questa storia, dato lo stile scorrevole e accattivante di Simona. Si impiega davvero poco a immergersi nel suo mondo e nell'atmosfera magica del lago e si impiega ancora meno a rimanerne completamente stregati.
Quindi, super consigliato. Oserei quasi dire: una garanzia per gli amanti del genere.
Successivamente ho letto The Law of Inertia, di Sophie Gonzales.
L'ho trovato estremamente coinvolgente e carico di emozioni forti. Ci sono trigger warnings per menzione e descrizione di abuso di alcol e droghe, tentato suicidio e autolesionismo. Si parla di malattie mentali e di morte e c'è un'ottima rappresentazione, vivida e realistica, della malattia mentale (in particolare della depressione e del disturbo d'ansia), quindi se queste cose potrebbero farvi stare male, girate al largo da questo young adult.
Ho apprezzato molto le parti narrate da Ash, uno dei protagonisti, perché è il personaggio in cui mi sono rivista di più e con cui ho empatizzato fino all'inverosimile. Mi sono ritrovata in molti suoi pensieri e sentimenti, seppur per mio conto applicati a situazioni molto diverse, ed è riuscito a toccare corde molto profonde e intime, personali.
Gli altri personaggi li ho trovati quasi fastidiosi e relativamente inutili. Forse quel genere di prospettive, Sophie avrebbe potuto procurarle in altro modo, con tecniche diverse che avrebbero fatto più effetto ma che, soprattutto, sarebbero state più in linea con lo stile narrativo scelto per Ash. Diciamo che le altre due voci narranti hanno spezzato un po' l'atmosfera e fatto calare troppo l'impatto emotivo e l'importanza che avevano Ash e la sua storia all'interno delle dinamiche del romanzo.
Rimane comunque una storia molto valida e quindi consigliata.
Infine ad Agosto ho letto The Witch King, di H. E. Edgmon, un'altra delle mie uscite più attese dell'anno.
Inizialmente non ero convintissima di quello che stavo leggendo, un po' perché mi faceva strano vedere così tanta modernità in un fantasy e poi perché i temi trattati non sono a me così familiari (nello specifico: identità di genere e sessuale, per lo più in relazione al non-binarismo e alla transessualità). È stato un po' difficile farsi un'idea e un quadro chiaro, che avesse senso, all'inizio ma poi tutto ha iniziato a scorrere liscio come l'olio.
La storia si è arricchita di prospettive e di nozioni che hanno aiutato non solo nello sviluppo della stessa, ma anche a capire un po' di più questo mondo per me ancora insolito e a cui non sono affatto vicina (non per mia scelta, ma per una mancata presenza di persone a me fisicamente che si identificano in questo spettro; di conseguenza non è una realtà che posso toccare con mano e vivere da vicino, e questo mi rende purtroppo ignorante in materia).
Trovo che nel suo piccolo, oltre a un fantasy originale e fresco, dinamico e accattivante, divertente e irriverente, sia stata anche una lettura educativa ma non in senso accademico. Se qualcuno volesse avvicinarsi in modo creativo alla realtà del non-binarismo, penso che leggere questo libro sia un ottimo punto di partenza e che dia eccezionali spunti di riflessione.
Ho adorato la rappresentazione dei faes, delle streghe e il fatto che il protagonista sia in realtà un antieroe che non si redime sul finale, elemento affatto scontato e che è difficile a trovarsi in romanzi come questo, soprattutto di recente.
Mi è piaciuto un sacco anche il modo in cui si sono approcciati alla relazione che fa da catalizzatore a tutti gli eventi ma, soprattutto, ho amato Emyr come individuo e non solo come personaggio.
Lo ritengo il personaggio più umano e più umile di tutta la storia, uno di quelli che si mette in discussione, che cerca di andare incontro all'altra parte per trovare un accordo, per evitare di farli sentire a disagio e per riconoscere, valorizzare la loro identità e i loro sentimenti. Lui accetta e l'unica cosa che chiede in cambio è di poter capire, di poter essere educato su quello che non conosce, per capire, per non commettere errori che potrebbero avere conseguenze spiacevoli per l'altra persona coinvolta. Per conoscere di nuovo qualcuno che si è a propria volta riscoperto.
Ho amato la rappresentazione, quanto inclusiva fosse per tutti gli orientamenti sessuali, per tutte le identità di genere che l'autore ha scelto di includere e per le caratteristiche distintive che ha dato a ognuno dei suoi personaggi, rendendoli unici. Non vedo l'ora di scoprire cosa mi riservi il resto della saga!
L'unica pecca per me è stata l'amica di Wyatt - di cui ho scordato il nome - perché avrei voluto picchiarla il 90% delle volte, ma ok.
Adoro alla follia, super consigliato e davvero valido come romanzo. Aspetto i seguiti con trepidazione! ♥
E niente, ragazz*: queste sono state le mie letture di fine estate. Ne conoscevate qualcuna? Fatemi sapere come sono andate le vostre letture con il caldo infernale che ha fatto quest'anno, mi raccomando. Intanto vi ringrazio per essere arrivati fin qui e per la pazienza. Un bacio e alla prossima!
Sam.
The witch king mi incuriosisce *^*.
RispondiEliminaSegnato u.u