31 agosto 2020

Letture del Mese | Agosto 2020

Bentornati alla rubrica di fine mese, dove vi racconto delle letture che mi hanno accompagnato durante queste settimane.

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Agosto è stato un mese un po' meh, nel senso che non ho letto quanto avrei voluto, ma quello che ho letto è stato qualitativamente soddisfacente. C'è un po' di anxiety going wild al momento, quindi non sono riuscita a concentrarmi a dovere come avrei sperato e voluto, di conseguenza non aspettatevi chissà che lista, perché questa volta ne conto solo tre, di libri terminati, e due in lettura. Però direi di iniziare subito.

70e96b5ebd865e441d67df6d4546c92eIl primo libro che ho concluso in Agosto è stato Starfish, di Akemi Dawn Bowman.
È il suo romanzo d'esordio e non mi aspettavo che mi avrebbe colpita così tanto. Ho scritto un post dedicato qui su Instagram, se vi andasse di leggere i miei pensieri a riguardo. Devo dire che mi ha colpita molto e nel profondo, proprio a livello personale. Mi sono rivista molto nella vita e nei pensieri della protagonista, nel modo in cui vive le emozioni e le relazioni e mi ha spaventata un po'. Però mi è piaciuto davvero tanto perché è stato emozionante, anche se a tratti un po' melodrammatico. Lo perdono, dal momento che è un esordio e anche perché l'autrice migliora tantissimo nei suoi romanzi successivi. Quindi ve lo consiglio assolutamente.

48829364._SY475_Ho poi letto Wranglestone, di Darren Charlston, ma di questo romanzo vi dirò solo che mi ha lasciato l'amaro in bocca, ha completamente deluso le mie aspettative e mi ha quasi annoiata, anche se il sentimento principale è stato confusione totale dall'inizio alla fine. Niente attaccamento per i personaggi, niente interesse né coinvolgimento emotivo per la storia e il suo andamento... Insomma, molto povero e trovate la mia recensione completa qui, se volete dei pensieri più chiari e approfonditi. Non li metto in questo paragrafo, altrimenti facciamo notte, ma la sostanza è che le idee ci sono, hanno del potenziale e sono interessanti, ma l'autore se ne dimentica. Spizzica informazioni qui e là ma non approfondisce nulla. Lascia indizi a caso, non li collega e si contraddice. Avrebbe avuto bisogno di un po' più di cura nell'editing e sarebbe stato un buon esordio. Peccato per come sono andate le cose.

2ea7740a5214814d04127121b301d868Ho poi finito The Aosawa Murders di Riku Onda, un murder mystery thriller tutto giapponese e devo dire che ne sono rimasta piacevolmente colpita. Non mi aspettavo che mi prendesse così tanto e nemmeno che l'autrice fosse in grado di mischiare perfettamente un'atmosfera pesante, misteriosa e angosciante con la cultura giapponese e con piccoli fotogrammi del Giappone. Mi è sembrato di essere nella storia, di vivere le vicende al fianco dei personaggi, che hanno rivangato l'omicidio della famiglia Aosawa, e ha saputo come tenermi incollata alle pagine per la curiosità. Senza contare che la copertina è un aesthetic favoloso e che è assieme accattivante e inquietante. L'unica nota negativa che ha abbassato un po' il voto del romanzo è stato purtroppo il finale, che è un po' confuso e nel quale la tecnica del dico/non dico è stata applicata con poca attenzione, rendendola quasi inefficace. Ho chiuso il libro chiedendomi perché, se non ci fosse una spiegazione un po' più chiara e meno confusionaria, ed è stato un peccato perché il romanzo di per sé è davvero valido.

9be5dcb7f4d6d56859768438297c5bc2Ho poi concluso anche Summer Bird Blue, di Akemi Dawn Bowman e onestamente non ci speravo più. Stavo valutando se interrompere la lettura o se tenere duro le ultime cento pagine scarse e portarla a termine. Alla fine ho optato per la seconda opzione e non ne sono rimasta delusa. Trovo che sia il romanzo più debole fra i tre che ho letto dell'autrice, perché comunque ha calcato molto la mano sulla tematica del lutto e ha reso il tutto molto difficile da digerire, un po' per i protagonisti e il loro carattere, con i quali è stato molto difficile se non impossibile entrare in sintonia, un po' per la sensazione di oppressione e pesantezza che trasudava da ogni pagina. Di per sé l'atmosfera è pesante, piena di rabbia e di rimpianti, ma anche di solitudine e paura di quel che sarà del futuro senza qualcuno di importante accanto, quindi la protagonista mi è sembrata davvero eccessiva, in un contesto simile. Il suo modo di affrontare il lutto si è rivelato essere un enorme capriccio, dove ferisce le persone senza ragione e dove pare quasi che tutto le sia dovuto. Ho trovato la rappresentazione di questo personaggio, colpito direttamente dal lutto, un po' troppo pesante, con gli stessi pensieri ripetuti in modo ciclico una pagina sì e l'altra pure. L'evoluzione è praticamente inesistente se non fosse per le ultime cinquanta pagine, che hanno risollevato un po' la qualità della storia di per sé.
Sono state comunque tre stelline solide perché abbiamo una protagonista asessuale e trovo che l'autrice abbia saputo rendere il concetto alla perfezione, nonché la maestria con cui ha presentato i sentimenti che la scoperta genera nella persona, in questo caso nella figura femminile, ma anche perché il finale è stato, nel suo piccolo, commovente. Una boccata d'aria, insomma. Però l'esperienza di lettura è stata davvero pesante e questo aspetto mi ha un po' fatto piangere il cuore. Rimane comunque un romanzo che consiglio a tutti (sopratutto a coloro che hanno più pazienza di me ahah).

eab8e38aa0b8e1da1d4005d108886633Ultimo libro del mese è stato The Friend Scheme di Cale Dietrich. Brutto, brutto, brutto, brutto.
Avrebbe dovuto essere un romanzo di mafia i cui protagonisti appartengono a due fazioni nemiche, in cerca di vendetta nei rispettivi confronti per cose accadute in passato, che finiscono per innamorarsi. Viene venduto come Romeo e Giulietta però con tematiche LGBT+ e protagonisti che muovono i primi passi alla scoperta di sé, della sessualità, delle prime volte mentre là fuori il mondo impazzisce. Viene venduto come i due protagonisti che sono un po' gli outcast della situazione e stanno cercando il loro posto in un mondo al quale sentono di non appartenere. E invece è uno sfacelissimo.
Non ho provato alcun attaccamento per i protagonisti, uno piagnone ma allo stesso tempo troppo sicuro di sé, al limite del so-tutto-io, che si contraddice una riga sì e l'altra pure; l'altro perfetto in ogni modo possibile. Non c'è alcun genere di conflitto, hanno gli stessi interessi, pensano le stesse cose, allo stesso modo, nello stesso momento. Non hanno opinioni, i loro dialoghi sono vuoti e senza senso. La storia è stereotipata, sia nel parlare della comunità LGBT+ (seppur comunque siano discorsi legati strettamente ai due protagonisti), sia nel presentare la mafia, il modo in cui funziona, l'organizzazione, la gerarchia, il modo di pensare e quant'altro. Per non parlare poi delle interazioni tra i due... Da mani nei capelli!
I personaggi secondari sono senza capo né coda e dediti all'insulto facile e gratuito. L'aspetto effettivo della mafia e della malavita è pressoché inesistente e non ci sono colpi di scena. È tutto molto noioso, così noioso che fa innervosire; una volta concluso è dimenticabilissimo. Senza contare la componente ownvoice che mi fa pensare, mi porta a chiedermi che razza di persone abbia conosciuto l'autore e quale sia il contenuto dei suoi dialoghi effettivi e reali, visto il prodotto che ha presentato.
Nah, non ha funzionato per niente. E mi dispiace un sacco perché era un libro che stavo aspettando da una vita, che ero curiosissima di leggere, e mi ha davvero delusa.

E con questo si chiudono le letture che ho concluso questo mese. Ho ancora sul comodino Rojo y Oro, di Iria G. Parente e Selene M. Pascual, un fantasy spagnolo che racconta di divinità in cerca di vendetta e amazzoni in cerca di libertà e che spero di riprendere e finire presto. L'ho momentaneamente abbandonato perché non ho l'attenzione per seguire tutto quello che sta accadendo, in più mi ha dato l'impressione di aver esaurito il potenziale nelle prime 160 pagine, dove è successo praticamente tutto, e non so se voglio andare avanti per scoprire come finisce. Ho paura che stiano tirando un po' tutto troppo per le lunghe e temo di rovinare il piacere della lettura, però vi farò sapere.

Voi invece raccontatemi delle vostre letture, quelle che vi hanno emozionato e quelle che vi hanno fatto arrabbiare. Sono curiosa!

Nel mentre vi do appuntamento a settimana prossima. Un bacione e grazie per essere giunti fin qui!

Sam.

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