Tim Floreen è un autore che ho scoperto casualmente su questo canale YouTube. La ragazza che lo gestisce è una sua fan sfegatata e ogni occasione è buona per tirare fuori una delle due storie che ha scritto e pubblicato. Mi ha incuriosita a tal punto che ho deciso di dargli una possibilità, pur sapendo di non essere una cima quando si parla di Fantascienza.
Vedete, c'è qualcosa in quel genere di romanzi che non mi torna, che impedisce al mio cervello di funzionare e capire le storie a fondo. Forse è il fatto che molti autori raccontino di mondi troppo perfetti o troppo in difetto, il confine tra utopia e distopia... Forse è tutto nel fatto che le basi su cui vengono costruiti questi futuri più o meno vicini siano troppo fittizie, per i miei gusti. Non so, non saprei dirvi con certezza cosa sia, ma per quanto plausibili, ben studiati e costruiti, questi mondi non mi suonano realistici proprio per niente, di conseguenza i romanzi Sci-Fi non sono mai la mia prima scelta, né la seconda. Cosa mi abbia portato a cambiare idea riguardo Tim Floreen e i suoi due libri ancora non mi è chiaro, ma se siamo qui a parlarne allora deve esserci del buono, non credete?
Tim Floreen ha pubblicato solamente due romanzi, fino a ora; è un peccato, perché ritengo essere uno scrittore molto valido che però viene ingiustamente un po' bistrattato e relegato ai margini.
I suoi romanzi sono accessibili a tutti e raccontano di futuri vicini che sono realistici, in cui le risorse disponibili hanno portato a nuove scoperte, le quali sono state a loro volta testate in modi differenti. Quello che decisamente mi ha colpito di questi romanzi è la fallibilità dei protagonisti e degli esperimenti, che rende di conseguenza l'aspetto scientifico più umano di quanto ci si aspetti, quindi verosimile, realistico, qualcosa che sicuramente potrebbe verificarsi nel futuro più prossimo e che il mio cervello pare apprezzare.
Per questa ragione ho deciso di portarvi con me alla scoperta dei suoi due romanzi, i quali sono rientrati nella classifica dei miei preferiti in assoluto, nonché di quest'anno. Perciò mettetevi comodi e godetevi questo viaggio nel futuro.
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Il primo libro di cui voglio parlarvi è Willful Machines, ovvero il mio primo approccio allo scrittore.
Racconta la storia di Lee, figlio del presidente degli US, che è gay e ancora in the closet. Ha un tentato suicidio da tenere nascosto e far passare come incidente, e deve guardarsi le spalle da Charlotte, un'intelligenza artificiale umanoide frutto di un esperimento fallito che prima di scomparire ha trasferito la propria coscienza nell'Internet e ora sta mettendo in atto una serie di attacchi per portare il presidente a riconsiderare la sua posizione sulle macchine 2B. In tutto questo arriva Nico, un amante sfegatato di Shakespeare che sembra capire e leggere dentro Lee, ma che ha qualcosa di insolito.
Tra una cotta fulminante e due guardie del corpo che cercano di proteggerlo da un pericolo che Lee non riesce davvero a comprendere, il nostro protagonista, appassionato di robotica, dovrà cercare di far luce su questo Nico e sopravvivere a Charlotte, tenendo bene a mente che nulla è come sembra, nemmeno le persone.
Quello che sicuramente colpisce di questo romanzo è la facilità e la semplicità con cui si legge. Una pagina tira l'altra, i capitoli sono brevi e finiscono sempre con un cliffhanger, così che il lettore non possa fare a meno di desiderare di sapere altro, di sapere tutto. L'autore centellina le informazioni, le mette in bella vista e allo stesso tempo le nasconde; sono verità sofferte, quelle che offre. Più e più volte la soluzione è lì, davanti agli occhi del lettore, ma c'è una connessione talmente forte con i personaggi che egli è portato a rinnegarla fino alla fine. Si spera sempre nel meglio, si spera sempre che non sia così, che sia tutto uno scherzo perché si è portati a volere la felicità dei nostri protagonisti, eppure...
Tim Floreen ha sicuramente un modo tutto suo e maledettamente efficacie di spiegarci che la realtà non è tutta rose e fiori, che c'è sempre molto di più della semplice apparenza, anche là dove si è convinti di conoscere una persona o dove il sentimento forte che si prova nei loro confronti annebbia il giudizio e la razionalità.
Attraverso questi suoi protagonisti, poi, porta alla luce una questione di fondamentale importanza che penso sia posta in quasi tutti i romanzi del genere ma senza darle una risposta uniforme e precisa: qual è il confine tra essere umano e macchina? E poi, quanto può essere umana una macchina? Da dove arrivano i sentimenti, le sensazioni, i tratti che ci caratterizzano e ci rendono noi? Sono cose che sviluppiamo da soli, oppure ci vengono più o meno direttamente imposte?
E di conseguenza, quanto è umana una macchina? È giusto relegarli ai margini della società e trattarli come mostri quando anche loro, con la giusta programmazione e il giusto appoggio, sono in grado di provare sentimenti?
Tratta argomenti molto importanti e scottanti, non c'è che dire: dall'omosessualità (che tuttavia avrei preferito non inserisse in nessuno dei romanzi, in modo da non appesantirli ancor di più e trattare più approfonditamente gli argomenti cardine) al legame tra padre e figlio. Affronta la perdita di un genitore, il dolore e l'ambizione. Affronta il tema dell'umanità e di come questo aspetto degli esseri umani si evolva al fianco della Scienza. Ci parla di Scienza e di Robot, ci parla di crudeltà e di amore.
Tim Floreen analizza anche quale sia il cofine tra uomo e Creatore, mostrandoci quanto in realtà la Scienza sia fallibile perché è un prodotto degli esseri umani e non di una forza superiore. E forse è questo che ha solleticato il mio interesse più di ogni altra cosa.
È sicuramente stato un romanzo toccante, che ha fatto riflettere su temi che potrebbero presentarsi un domani nella nostra realtà, quella della vita reale, perciò ve lo consiglio assolutamente. I suoi libri non sono ancora stati tradotti in Italiano, ma non sono così complessi da leggersi in lingua. Tim Floreen ha uno stile superbo, affatto pesante e accessibile a tutti senza alcun problema. Credetemi se vi dico che ve ne innamorerete alla follia.
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Lo stesso discorso vale per il suo secondo romanzo che ho letto e che posso dire con certezza di aver amato più del primo, ossia Anatomy of a Murderer (precedentemente intitolato Tattoo Atlas).
A differenza del precedente, in questo volume seguiamo Rem che ha assistito all'omicidio di un suo caro amico, avvenuto per mano di Franklin, un compagno di classe fanatico di Sons of War. Più che un romanzo incentrato sui robot, qui ci troviamo davanti a una storia molto umana che mette in discussione l'aspetto psicologico dei suoi protagonisti attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie, in quanto la madre di Rem è stata in grado di produrre una capsula che è in grado di stimolare i centri empatici del cervello. Lo scopo è impiantarla in Franklin e scoprire quali siano i limiti, se davvero sia in grado di annullare quegli impulsi che portano le persone a essere così violente da arrivare a uccidere, risvegliando un lato umano che sembra non essere mai stato lì.
Tutto è molto bello, molto nobile, fino a quando un altro amico di Rem non viene trovato morto e si apre la caccia al killer. Quanti segreti possono nascondere queste tecnologie avanzate?
Sicuramente più di quanti immaginiamo. C'è anche in questo romanzo la stessa sensazione di vedo-non vedo che ho percepito in quello precedente; ci sono tutti gli elementi, tutte le carte sono scoperte, ma Tim Floreen fa in modo che si dubiti dalla prima all'ultima pagina.
Non nego di non essermi aspettata nessuno dei colpi di scena, né che quando siano arrivati non li abbia rinnegati con tutta me stessa, proprio come ha fatto Rem.
È un romanzo che parla molto di dolore, di integrazione e di seconde possibilità - quelle mancate e quelle che si deve saper cogliere. Si parla di segreti e si parla di quel confine molto labile tra cavie ed esseri umani. Più che Willful Machines, questo mi ha rubato il cuore, mi ha fatto versare una lacrimuccia e, soprattutto, mi ha fatta arrabbiare tantissimo.
I personaggi sono molto più realistici di quanto si possa pensare, e nonostante la storyline di sfondo, quella che fa da sidekick alla principale, non sia delle più originali fa comunque in modo che essi siano individui a sé stanti. Sembra quasi che abbiano una volontà propria e che decidano loro il corso degli eventi, non lo scrittore.
Se dovessi nominarvi un difetto in questo libro, perché nulla è perfetto a questo mondo, vi parlerei sicuramente del finale. Non che non mi sia piaciuto o che non l'abbia trovato giusto, assolutamente! È solo che io volevo saperne di più, volevo più informazioni sui nostri protagonisti, volevo sapere più nel dettaglio che cosa ne era stato di loro, volevo vivere sulla pelle i loro sentimenti, invece mi sono ritrovata nei panni di Rem, a osservare da lontano e a pormi domande, fare congetture, sperare che tutti stessero bene.
Ho versato una lacrima, però. Forse anche più di una. E poi ho lanciato il libro fuori dalla stanza, lungo le scale - letteralmente. So che nella vita reale non sempre esistono gli happy endings, che spesso bisogna guadagnarseli, ma non ho trovato una singola ragione per cui almeno uno dei protagonisti non lo meritasse. Se dovessi definire quel finale in una sola parola sceglierei ingiusto.
Ma nonostante questo, sicuramente è un romanzo che vale la pena di leggere. Forse questo è persino più accessibile di quello precedente, in quanto ci sono meno cose tecniche e di conseguenza il linguaggio non è così ricercato e preciso come potrebbe essere in Willful Machines, dove si parla di robotica e intelligenze artificiali umanoidi.
Quindi, in conclusione, se vi capitano questi due titoli davanti agli occhi non esitate a recuperarli; sono letture che vi stravolgeranno e vi apriranno le porte verso un futuro non tanto lontano, verso un mondo stupefacente con dei personaggi che finiranno per entrarvi nel cuore - a meno che finiate voi per immedesimarvi in loro prima di innamorarvene alla follia.
Detto questo, vi do appuntamento alla prossima. Stay tuned, my dear readers, perché ultimamente sto trovando delle piccole perle che mi rendono più logorroica del solito!
All the love,
Sam.
Great post.
RispondiElimina[…] Tattoo Atlas, di Tim Floreen. Vi ho parlato abbondantemente di questo libro in una Bookish Talk qui sul blog. Ho amato ogni cosa, dai personaggi alla storia. Forse per meritare le cinque stelline avrebbe […]
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