Ho letto un Ebook, e per chi mi conosce bene sa che io leggo in digitale solo quando sono bloccata, non so più che direzione prendere, voglio leggere tutto e allo stesso tempo niente di niente. Ho deciso di impoverirmi e spendere una sterlina per un libro di cui avevo sentito parlare da Frannie (che trovate qui) e che credevo non sarebbe rientrato per niente nelle mie corde. Invece ho sbagliato e non sono mai stata così felice di essere in errore.
L'intero concept di questo libro, If nobody speaks of remarkable things - tradotto in italiano con Se nessuno parla di cose meravigliose, è fottervi il cervello.
Jon McGregor vi racconta di una giornata come un'altra, in un vicinato come un altro, che viene turbato da un evento spiacevole, inaspettato, parecchio orribile. C'è in ballo una vita mentre tante altre, ignare, prese dai loro problemi, ballano dietro le porte dei complessi ristrutturati in un piccolo paesino dell'Inghilterra.
Su un piano completamente diverso, invece, quello del presente, vediamo uno dei protagonisti ormai cresciuto, lontano da quel vicinato e da quell'evento che ha segnato e cambiato molte vite, la sua compresa. Pare si sia rifatta una vita, pare essersi lasciato alle spalle tutto quanto, fino a quando il Fato non bussa alla sua porta e sconvolge nuovamente i piani, costringendola a ricordare di personaggi ormai dimenticati che però sono ancora lì, freschi nella sua memoria.
I due piani si intrecciano l'uno all'altro fino a quando non ci viene mostrata l'identità dei protagonisti, finché non ci vengono rivelati i loro segreti, i ruoli che hanno rivestito durante quella giornata nefasta e i loro sentimenti.
Un libro che racconta di quotidianità, insomma. Realistico.
Noioso, invece, proprio per niente.
L'approccio alla prosa è un po' brusco, forse leggermente confusionario all'inizio, ma pian piano tutto prende senso. Il libro diventa all'improvviso coinvolgente, difficile da mettere giù. La storia, intrigante e originale, a mio parere. Un colpo di scena finale che se mi avessero dato una mazzata nei denti avrebbe fatto meno male.
Quotidianità che viene portata su un altro livello, la semplicità che diventa d'un colpo qualcosa di più articolato e imprevedibile, inaspettato. Protagonisti che sono umani, le cui storie stringono il cuore e arrivano a toccarlo; storie di vita vera e vissuta, di amore e perdita e dolore e famiglia, amicizia. Ci sono prime esperienze, addii che non sono pronti a venire pronunciati e dei bentornato che bruciano sulla punta della lingua da giorni e giorni. Speranza e desiderio, sogni e realtà.
Di per sé non c'è molto da dire. È un libro con i suoi difetti ma che però va scoperto e gustato, capito. Un po' filosofico e molto profondo nella sua apparente superficialità -- riflette la realtà, del resto. L'autore vuole che riflettiamo su quest'ultima. Ci racconta di quelle piccole cose che spesso dimentichiamo, che fingiamo di non vedere o che trattiamo con sufficienza; ci parla di quanto siamo importanti, di quanto il nostro piccolo lasci il segno nelle vite di ogni singolo individuo che incrocia la nostra strada e di quanto, a volte, il minimo contatto o incontro sia significativo.
Penso che sia proprio questo di cui ogni persona, oggi, ha bisogno: un friendly reminder di quel che realmente vale, di quello che è importante e prezioso, di tutto ciò che va al di là di soldi, telefoni, abbigliamento, fama, presunzione. È innegabile che crescendo si perdano piccole parti di noi, pezzetti importanti di persone e memorie, ma a volte si dimentica di rimarcare quelle cose speciali, e Jon Mc Gregor fa proprio questo.
Perciò leggetelo, perché a modo suo fa del bene a tutti.
You must always look with both of your eyes and listen with both of your ears. He says this is a very big world and there are many many things you could miss if you are not careful. He says, there are remarkable things all the time, right in front of us, but our eyes have like the clouds over the sun and our lives are paler and poorer if we do not see them for what they are. He says, if nobody speaks of remarkable things, how can they be called remarkable?
[…] romanzo che ho letto in digitale e di cui vi ho parlato proprio qui, scelto in un momento difficile, in cui non sapevo che strada prendere e che mi ha mostrato quello […]
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